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Dubbi sparsi

Creato il 09 marzo 2011 da Fabio1983
Nel mondo l’Italia è al 58esimo posto per presenza femminile in Parlamento e nell’Unione europea si piazza 24esima (su 27, certo). I dati emergono dalla ricerca condotta da Marina Calloni dell’Università Bicocca di Milano e da Lorella Cedroni della Sapienza di Roma (mia professoressa in passato). Il problema è reale, soprattutto se si considera che nel mondo delle imprese va anche peggio (proprio oggi è arrivato l’ok del governo sull’emendamento delle quote rosa nei cda delle aziende quotate in borsa o a partecipazione pubblica pari al 30% delle donne a partire dal 2015, ora bisognerà attendere che si esprima il Senato dopodiché il testo tornerà alla Camera). Il problema è reale, dicevo, ma non sono convinto che siano le quote rosa lo strumento ideale per contrastarlo. Le quote rosa, ancor prima che un criterio percentuale di rappresentanza, dovrebbero essere l’abito mentale di ognuno. Altrimenti si tende a giustificare, paradossalmente, il tanto deplorato velinismo. C’è in me il dubbio preventivo che se ne possa fare un cattivo uso delle quote rosa, che invece avrebbero endemicamente funzionalità meritocratiche. Ciò vale nel mondo del lavoro quanto in politica. Con termini più drastici di quote rosa parlava anche Cerazade qualche giorno fa.

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