
C’erano gli amichetti del parco, quelli con cui andiamo al mare, quelli che incontriamo al pomeriggio al playground, un numero imprecisato di amici di mamma e papà e non so quanti altri. A un certo punto abbiamo smesso di contare con la netta sensazione che la situazione ci fosse un pò sfuggita di mano e ci siamo buttati nella festa. Il salone era diventato un contenitore di giochi, palloncini, minuscoli nani che si agitavano a ritmo di musica, macchinine telecomandate che si schiantavano contro i muri bianchi, paninetti con la nutella aperti e spiaccicati un pò qua e un pò là, tricicli guidati da indomiti piloti che sfrecciavano a velocità supersoniche, bambine in tutù e amici single che si chiedevano per quale ragione si stessero trovando alla festa di un duenne e si stessero per di più divertendo come matti. Le candeline le abbiamo spente su un mitico pezzo di Paul Young dimenticandoci completamente del buon compleanno e soffiando due tre quattro volte su richiesta dei paparazzi amici di papà. Mica pizza e fichi.






