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Due cose di stomaco sulla liberazione di Battisti

Creato il 09 giugno 2011 da Andreapomella

Due cose di stomaco sulla liberazione di BattistiNon ho simpatia per gli ex terroristi, di qualsiasi colore politico. Ho in odio quelle cose come la dottrina Mitterand che si prendono in carico di misurare i sistemi giudiziari in vigore negli altri paesi democratici. Mi fa paura la pioggia la mattina presto, quella che scroscia forte mentre la radio annuncia la liberazione di Battisti in Brasile, paese in cui l’ex militante dei PAC resterà – come ha annunciato il suo avvocato – “perché ha molti amici” (ipse dixit). Mi fanno ribrezzo i gruppetti di pseudo intellettuali che come succedeva nell’America raccontata da Tom Wolfe, l’autore di Radical chic, Il fascino irresistibile dei rivoluzionari da salotto, mettono in fila i loro nomi, non tanto per esprimere solidarietà a un assassino, quanto per ribadire la loro appartenenza a una lobby culturale che in questo paese ha sempre un certo peso. Provo dolore al solo pensiero di come possano sentirsi oggi i familiari delle vittime di terrorismo. Trovo osceno definire “scrittore” un uomo condannato all’ergastolo per quattro omicidi, perché – come ha detto molto meglio di chiunque altro Elias Canetti – “può essere scrittore solamente colui che sente la responsabilità benché magari nelle sue singole azioni egli la dimostri poco più di tanti altri. È una responsabilità per la vita che si sta distruggendo, e non bisogna vergognarsi di dire che questa respon­sabilità è nutrita dalla pietà”.


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