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due facce della stessa medaglia

Creato il 29 novembre 2010 da Pesa
Da quanto tempo sto cercando di scrivere qualcosa di realmente sensato? Almeno due settimane. Sentendomi vittima di un angosciante, quanto desiderata, routine "casa - lavoro - studio" le idee, in questo periodo, hanno faticato ad accumularsi, la mente ha preferito concentrarsi su altro (il letto) e il tempo non è mai passato così velocemente. Così, tra un momento di temporanea morte cerebrale e attività matta e disperatissima, una notte mi son ritrovato a guardare la televisione. «Delinquente!» «Criminale!» «Michele Misseri!» «Imbecille! Proprio tu, che ci hai fatto due coglioni tanti con la televisione, ora vai a dire tranquillamente che hai acceso quel malefico strumento del demonio!? Alla forca!».Si è vero, però quando prepari un esame in cui si analizzano gli schemi creativi e procedurali del tubo catodico devi buttarti nel mezzo e provare a (ri)analizzare le tematiche del tuo argomento di studio no!? Ed è esattamente quello che ho fatto io. Fai zapping qui, fai zapping li, mi ritrovo su Canale5 («Delinquente!» «Criminale!» «Michele Misseri!») dove c'è una "divertentissima ed esilarante" puntata di Mai dire Grande Fratello. Ed è proprio guardando questi programmi che capisci quanto hai sbagliato a sbatterti per ben tredici anni della tua vita tra scuole elementari, medie e superiori, in certi casi addirittura all'università, per diventare una persona con un minimo di spessore culturale. Mi imbatto infatti nella scena di un totale decerebrato, analfabeta che riceve "lezioni" d'italiano dalla fighetta intelligente di turno, la quale definisce il congiuntivo come «quello che finisce con la doppia S», e allora capisco che non bisogna studiare, non bisogna affaticare lo sguardo sulle sudate carte o davanti allo schermo di un pc. Basta che tu sia un Priapo imbecille che non sa mettere due parole in croce e il gioco è fatto. Successo, fama, denaro, donne (!), tutto questo è quello che ti aspetta. Però poi penso a quando sono a lavoro e mi vengono a dire «Io son totalmente analfabeta, mi sembra giusto mettere in chiaro le cose», ed è così che vengo catapultato nel mondo reale, non in quello fatato e stellato della televisione o della politica (Gasparri! Gasparri! Non fatemi parlare di Gasparri!). Il mondo vero, in cui non sei nessuno con una laurea, e sei ancora meno se hai il diploma; in cui la lettura di un libro viene vista come un'attività dispendiosa dal punto di vista energetico e si preferisce un lobotomizzante programma televisivo; in cui la musica di spicco è rappresentata dai vari fenomeni dei reality show. Purtroppo questa società non ce la siamo ritrovata così bella e pronta, questa società, e questo ordinamento culturale, ce lo siamo scelti, e non è di certo salendo ora sui tetti delle facoltà che le cose cambieranno, però potrebbe essere un inizio. E invece quale può essere la soluzione definitiva? A mio avviso: Gianluigi Bombatomica.

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