Due salpe o due salpa? - rotolini di crepes ripiene di porcini, prosciutto cotto e formaggio filante - crepes filled with ham, mushrooms and cheese

Da Saporidivini

Siamo davanti al bancone della pescheria. Luca ed io, e una folla di persone, accalcate in prima fila, a schermare la visuale con una barricata di schiene e di carrelli della spesa messi di traverso. Mi faccio largo in punta di piedi e finalmente riesco a posare gli occhi su quella vetrina assortita, dove campeggiano drappelli di pesci meravigliosamente schierati. Luca è rimasto defilato, ma è lì che mi osserva e che aspetta solo un mio cenno per avvicinarsi. Sogliole, rombi, sgombri, gallinelle di mare, code di rospo e collinette di crostacei poco più in là, in vistose composizioni di colori. Ci sono persino i pregiatissimi gamberi viola, ad un prezzo da capogiro però. Scarto a priori i crostacei, a dire il vero non è nemmeno nostra intenzione comprare del pesce oggi, ma guardare non fa di certo male.
Faccio avvicinare Luca, che mi chiede se ho visto qualcosa di interessante e che, con una punta di acquolina e nonchalance, mi suggerisce che una frittura di calamari, soprattutto di ciuffi, non gli dispiacerebbe affatto. Lui, solo a sentire dire frittura, si illumina come una fila di lampadine colorate sotto ad un cielo stellato. Lo deludo subito però, stroncando la sua fantasia croccante, i calamari che spuntano da quello spesso strato di ghiaccio sono a dir poco imbarazzanti, troppo piccoli, sembrano fatti di carta velina, farebbero ammosciare anche la pastella più riuscita.
"E poi comunque non volevo nemmeno comprare del pesce" dico a Luca, quasi volessi giustificarmi, mentre sto per allontanarmi dal bancone per cedere il posto a chi mi preme con insistenza da dietro la schiena. Sto quasi per allontanarmi, dicevo, quando l'occhio mi cade istintivamente su di un pesce, la cui forma ricorda quella dell' orata, ma che presenta sfumature dorate e quasi lilla, bellissime. Un arcobaleno formato pesce.
Leggo il cartello. Salpa a 4 euro al chilo. Salpa? E che cos'è, mi chiedo. A che famiglia di pesci appartiene? Che sapore ha la sua carne? Bersaglio Luca di domande. Anche Luca non ne sa nulla. Mai sentita nominare questa specie di pesce. Solo 4 euro al chilo? I miei occhi disegnano punti interrogativi per aria e mi accendo di curiosità.
Butto lì una proposta, "Quasi quasi, potremmo anche comprarne un paio, così, tanto per assaggiarle!". La verità è che sono molto tentata. Se l'occhio non mi inganna stasera mangeremo del buonissimo pesce, tra l'altro fresco. Pescato nel Mediterraneo, recita il cartello. Non è nemmeno di allevamento, un altro punto da considerare. In breve convinco anche Luca. Prendo il numerino e quando arriva il mio turno dico alla pescivendola "Vorrei due grosse salpe!". Forse non ha capito bene, perché mi rendo conto che rimane un attimo come sospesa nel vuoto. Interviene Luca, che mi corregge. "Due grosse salpa!" fa lui alla pescivendola.
Due grosse salpa? "Salpe" dico io a Luca, salpe al plurale, no?
Lui mi fa notare che sul cartellino accanto ai pesci c'è scritto salpa. Ribatto che anche accanto ai cefali c'è un cartellino con scritto cefalo, ma se ne voglio due, dirò che voglio due cefali, non due cefalo. La pescivendola ci guarda e non proferisce parola. Mi aspettavo che mi desse ragione, ma forse pensa che siamo un po' strani. Luca si convince che di salpe trattasi e la pescivendola ce le consegna infagottate nel cellophane. Mentre ci avviamo verso casa, Luca ripete un paio di volte che non vede l'ora di arrivare e di fare una ricerca su internet riguardo questo pesce, così da scoprire le sue caratteristiche, il modo migliore per cucinarlo, cose di questo tipo insomma. Io, che mi lascio solitamente prendere dalle fiammate di entusiasmo sono convinta di avere fatto l'affare del giorno.
"Saranno buonissime" dico. "Non sono costate quasi niente" aggiungo. "E poi, questo nome, salpe, mi fa tanto ridere, è buffo, non ti pare?".
Luca accenna un sì con la testa.
Ripongo con cura il pacchettino in frigorifero, facendomi largo tra i formaggi, il burro e le uova, quando all'improvviso Luca mi chiama e con una faccia sconsolata mi dice "Non vorrei abbattere il tuo entusiasmo, ma leggi un po' qua".
Salpa, ovvero pesce che vive sui fondali marini, che si ciba prevalentemente di alghe, la cui carne non molto pregiata può avere un retrogusto di erba. Vanno pulite al più presto. Questo riassunto in breve.
Lo sconcerto comincia a farsi largo tra la mia scoppiettante felicità. No, non può essere. Sono dei pesci così belli a vedersi. Assomigliano alle orate. Devono avere anche lo stesso sapore. Più o meno.
Luca fa il suo ingresso in un forum dedicato alle salpe. Leggiamo i commenti di pescatori veri. Uno dice che sua mamma le cucina così bene, da trasformarle in un pranzo sopraffino. Un altro dice che ci ha provato a cucinarle, ma che le ha lasciate nel piatto perché tutt'altro che buone. Subito un terzo personaggio a ribattergli che sono problemi suoi se non sa cucinare. Già, deve essere così, aggiungo io. Non sa cucinare. Un quarto commento, un quinto commento dicono che se preparati a puntino sono pesci ottimi.
Sono già rincuorata, la nostra cenetta è salva. La mia convinzione è salda come il pavimento su cui cammino. Le salpe saranno un successo, anticipo a Luca, che sorride e strabuzza gli occhi come solo lui sa fare. "Se lo dici tu!" sospira e quel mezzo sorriso paracadutato sulla sua faccia mi fa capire che mi adora nel senso più pieno del termine.
Torno in cucina e comincio a pulire i pesci. Sono sempre molto meticolosa in questa operazione, calzo un paio di guanti in vinile e comincio, prima le eviscero per bene, via tutti i residui, anche quelli invisibili, via la pellicola scura che ricopre l'interno del pesce, via la testa, via le squame, le pinne, tutto quello che va tolto lo tolgo, insomma. Dopo oltre mezz'ora di silenzio prolungato Luca comincia a preoccuparsi e viene a vedere che cosa sto combinando. Forse pensa di trovarle anche già cotte, visto che mi fissa con sconcerto.
"Sto pulendo le salpe" gli dico.
"Non pensavo ci volesse tutto questo tempo!" ribatte lui.
Già, ma sono pesci complicati, devo rimuovere tutta quella pellicina interna e...vuoi provarci tu? gli propongo. Se non la tolgo trasferirà un sapore amarognolo al pesce, è una faticaccia, sembra incollata e non voglio che ne rimanga traccia. Tra l'altro con una spina di quelle grosse mi sono anche fatta un taglio profondo su di un dito. Tra l'altro non vedo l'ora di togliermi questi guanti.
"Meno male che ne abbiamo comprate solo due" mi canzona Luca. "Fossero state dieci avresti dovuto prenderti un giorno di ferie!"
"Io oooooodio le salpe!" sbotto all'improvviso. A dire il vero odio pulire il pesce in generale, ma anche Luca odia pulire il pesce in generale e a parità d'odio provato, mi offro sempre volontaria onde evitare di trovare occhi o altri particolari sgradevoli a bagno nei vari sughetti, come successe con un polipo un anno fa. Che ancora rido.
Una volta risciacquate a dovere le salpe, le lascio sgocciolare e poi le immergo in una marinatura speciale. All'interno le farcisco come sandwich con salvia e rosmarino, un poco d'aglio, olio pepe e una spruzzata di limone e le lascio riposare. Luca le annusa, "Che buon profumo!" dice, mentre continua ad annusare. "Devi sentirle anche tu!" e mi spinge la testa a mezzo centimetro dalle salpe. E' vero, sanno di buono e tutta contenta accendo il forno. Luca prepara un letto di sale grosso in una teglia di quelle usa e getta, vi posiamo le salpe e le ricopriamo completamente di sale.
Quando le portiamo in tavola, invito Luca ad assaggiarle per primo.
"Sono buonissime" dice tutto esultante e a capo chino sul piatto continua a mangiare.
"Sono buonissime" ribatto anch'io.
Le mangiamo con le mani, scartando solo le spine, con la stessa felicità che appartiene ai bambini, quando scoprono qualcosa di nuovo.
"Allora che ne pensi? Sono portata per cucinare le salpe?" chiedo a Luca con un sorriso, ben sapendo che mi risponderà di sì.
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Non postiamo come sarebbe stato quasi scontato la ricetta delle salpe, in quanto non le abbiamo fotografate, ma se dovessimo ritrovarne, di sicuro le cucineremmo nello stesso modo e ovviamente non mancheremmo di fotografarle.

ROTOLINI DI CREPES RIPIENE DI PORCINI, PROSCIUTTO COTTO E FORMAGGIO FILANTE


Ricetta, questa, sfiziosissima e talmente ricca che con una sola crepes a testa ci siamo saziati.

Ingredienti:
300 ml di latte
120 gr di farina
2 uova
un pizzico di sale
una macinata di pepe nero
200 gr di prosciutto cotto
200 gr di funghi porcini congelati
prezzemolo
olio extravergine d'oliva
1 spicchio d'aglio
sale e pepe
vino bianco
12 sottilette Kraft
una spolverata di erba cipollina essiccata (non avendone di fresca)

Prima cosa, sbattiamo con la frusta il latte, le uova, la farina, il pizzico di sale e di pepe e lasciamo riposare il composto per circa mezzora. Scaldiamo una padella, ungendola con una piccola noce di burro, versiamo con un mestolo un po' di pastella, ruotando la padella in modo che il fondo rimanga coperto da una pellicola sottile. Dopo un minuto scarso, aiutandoci con una spatola giriamo la crepes, pochi secondi ed è pronta. E così via una dopo l'altra. Le impiliamo in un piatto una sull'altra.
Per il ripieno abbiamo pensato di usare dei funghi porcini che avevamo in freezer. In una padellina scaldiamo l'olio, vi versiamo i funghi congelati e li lasciamo andare per qualche minuto, dopodichè aggiungiamo l'aglio finemente tritato. Lasciamo appassire i funghi ancora un paio di minuti, poi versiamo un dito di bicchiere di vino bianco, regoliamo di sale e di pepe e completiamo con del prezzemolo sminuzzato. Il tempo che il vino evapori completamente e togliamo dal fuoco.

Andiamo a comporre i rotolini di crepes, adagiando lungo il diametro uno strato di funghi, del prosciutto cotto e una sottiletta, per poi arrotolare la crepes. Una volta pronte, le passiamo in forno caldo per qualche minuto, in modo da fare fondere il formaggio e le serviamo calde. Completiamo con una spolverata di erba cipollina.

CREPES FILLED WITH HAM, MUSHROOMS AND CREAMY CHEESE

Ingredients:
300 ml milk
120 g all purpose flour
2 eggs
a pinch of salt
a pinch of pepper
200 g porcini mushrooms
extravirgin olive oil
a clove of garlic, finely minced
fresh parsley
salt and pepper
white wine
200 g ham
creamy cheese
chives

Prepare the mushrooms. In a skillet heat extravirgin olive oil, add the mushrooms and sauté for a few minutes. Add the garlic and pour in the wine, just a little bit, and when it has evaporated season with salt and black pepper and complete with fresh parsley.
Prepare the batter. This is a simple crepe batter.
In a bowl, whisk together the flour and the eggs, add the milk, stirring to combine. Add a pinch of salt and black pepper. Beat until smooth.
Heat a greased frying pan over medium high heat. Pour the batter onto the pan and tilt the pan with a circular motion, so that the batter coats the surface. Cook the crepe for about 1 minute, until the bottom is light brown. Turn and cook the other side.
Fill each crepe with ham, mushrooms and creamy cheese. Bake for a couple of minutes and serve hot.
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Da Stella abbiamo ricevuto questi due premi che a nostra volta doniamo a: Dida, Annamaria Unika, Caty, Libera di Accanto al camino, Morena, Aurora e Mamma Papera.*****_____*****_____*****_____*****

Nunzia alias Zula73 e la vogliamo donare a La Pasticciona, a Dana e a Maestra Laura.

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