Con questo mio post intendo fornire agli studiosi uno spunto per un approfondimento di questo suggestivo confronto. Leonardo da Vinci dipinse “Mona Lisa” (77×53) tra il 1503 e il i506. Jan van Scorel dipinge la sua compagna Agatha van Schoonhoven (38.3×27.1) nel 1529. Non è escluso quindi che conoscesse il quadro di Leonardo. Si è scritto molto sul furto della “Gioconda” all’inizio del XX secolo, ma non tutti sanno che anche il ritratto di Agatha, che si trova nella Galleria Doria Pamphili a Roma, fu rubato da un ladro vestito da frate, che lo sostituì con una copia (ora conservata al Museo di Criminologia a Roma), per farla ritrovare poco dopo. Il sorriso della Gioconda, definito “il sorriso di tutti gli enigmi”, questo suo fascino malinconico e forse anche leggermente civettuolo, mi sembra di ritrovarlo nel sorriso di Agatha, anche se apparentemente esso sia meno sibillino. Sono due sorrisi appena abbozzati, come se le due dame avessero una certa riluttanza a svelare i propri sentimenti. Il sorriso della Gioconda è il massimo della enigmaticità, c’è più da capire, da scoprire rispetto al sorriso di Agatha. Potrei dire che quello della Gioconda è un sorriso divino, mentre quello di Agatha è forse più umano, più intuibile. In ogni caso entrambi i ritratti sono l’opera di due grandi pittori e meritano di essere ammirati e studiati, sia dal punto di vista pittorico che psicologico. Queste sono le mie impressioni, voi che ne dite?
(Paolo Statuti)