Magazine Diario personale

Dura lex, sed lex?

Da Mizaar

abusi-violenza-donne1-300x225La giurisprudenza attiene a menti distorte, ritengo. Prendete la vicenda dell’ennesima vittima, Beatrice Ballerini,  di un uomo – altrettanto distorto. Il marito, Massimo Parlanti, la uccide due anni fa a calci. La bestialità del gesto dà seguito ad una condanna ridicola di diciotto anni di reclusione che, invariabilmente, si appresteranno a diventarne molto meno. Effetto di una legge che condanna, salvo deliberare diversamente, contraddicendo se stessa, grazie all’uso sapiente di cavilli che certi avvocati si prestano a mettere in atto, in casi del genere. Tutti salvi e chi se ne importa se muore una donna. Rimane il dolore grande di una perdita, di chi a quella donna ha voluto davvero bene, rimangono purtroppo in questo caso, due piccoli, i figli della vittima e della bestia. Succede allora che la legge, ancora quella, ritenga di dover concedere agli eredi la pensione di reversibilità della vittima che, da viva, era una impiegata di banca. Succede che la legge riconosca come eredi non solo i piccoli figli di Beatrice Ballerini, ma anche e soprattutto il ” buon ” marito al quale andrebbe per sempre, se dovesse farne richiesta, il sessanta per cento della pensione della donna che ha barbaramente ucciso. Ai figli, condannati al vuoto affettivo per sempre, solo il quaranta per cento. La legge. In questi casi il giudice potrebbe dichiarare ” l’indegnità a succedere ” del reo confesso, ma solo nel caso di una sentenza definitiva. Nello specifico il fratello di Beatrice, che ha accolto in casa i piccoli della sorella, indignato, chiede tramite una petizione – su Change.org, per chi volesse sostenere questa causa – di cambiare una legge che può dare adito ad ” appetiti ” inusitati per quelli che sono già distorti di loro e non avrebbero bisogno di altre sollecitazioni. In questo caso, dopo il polverone che Lorenzo Ballerini ha sollevato, tutti si sono affrettati a precisare le proprie posizioni: gli avvocati della bestia hanno sostenuto che il loro assistito non ha chiesto e mai chiederà la sua parte del ” bottino “; l’Inps, che dovrà erogare il beneficio della pensione, sostiene che non dovrà nulla alla bestia poiché già nel 2011 il legislatore ha provveduto a tutelare le vittime e gli eredi certi da simili questioni. Chi possiede la giusta misura per interpretare la legge e la legge, dura legge, ma sempre è la legge, da quale parte sta? Non sarebbe meglio partorire una cosetta pulita pulita – mi rivolgo ai legislatori – nella quale si mette nero su bianco: se uccidi non hai più diritti di nessun genere  - e non ” se presumo che tu abbia ucciso “, ma soprattutto se sei reo confesso – e la stessa cosa dovrebbe valere se hai frodato lo stato, se hai corrotto, se hai rubato bellamente a tutta la cittadinanza – e presumo che i più sappiano a quali ” onorevoli ” individui mi riferisco, ” brave persone ” che in carcere continuano a ricevere la pensione che non gli spetterebbe di diritto, neanche per scherzo. Eppure la legge, eh, la legge… ( considerazione fuori dai denti visto che ci sono: lo so, ognuno ha il diritto d’essere difeso, ma come si difendono gli indifendibili? Che cosa devi avere sullo stomaco, tu avvocato, per far sì che il tuo assistito possa avere SOLO diciotto anni di galera, per aver ucciso la donna che sosteneva di amare, e forse chissà, tra poco, grazie a te, avvocato, ce lo ritroveremo nuovamente libero, forse chissà a fare la stessa cosa ad un’altra donna. La legge lo permette a te e alla bestia che difendi. La legge, eh, la legge…


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