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Durban 2011: il tempo stringe, l'ambiente non aspetta

Creato il 10 dicembre 2011 da Alessandro @AleTrasforini

In una marea di notizie di matrice economico-finanziaria sembra dimenticata un'altra grande emergenza che è stata, colpevolmente e per troppo tempo, sottovalutata: la questione ambientale.  Gli infiniti accordi con molteplici scaloni con date e date sempre differenti non rendono giusto paragone con la necessità assoluta di dover risolvere questo terribile problema.  Ambiente e clima non sono artificiali e neppure re-inventabili, come l'economia o la finanza.  Ambiente e clima non ubbidiscono a leggi umane, come avrebbero dovuto fare in origine economia e finanza.  Su questi fronti, da troppo tempo a questa parte, si preferisce non insistere.  La conferenza climatica in corso in questi istanti a Durban rischia di diventare, forse, l'ennesimo buco nell'acqua fatto di accordi e promesse scalonate su date da destinarsi. I mezzi di informazione riportano la necessità di dover trovare, entro breve tempo, una qualche forma di accordo essenziale a garantire la sopravvivenza del pianeta Terra: è evidente da moltissimi aspetti la sofferenza di questa piccola astronave sulla quale siamo costretti a viaggiare, in questo Universo infinito. La lunga notte di trattative ha prodotto l'ennesima bozza, la mai sopita necessità di trovare un compromesso che sappia rendere equamente soddisfatti tutti gli Stati ed i Paesi in gioco.  Il nodo fondamentale, stando a quanto reperibile in rete, è sempre lo stesso: la scadenza al 2020 come data ultima per l'entrata in vigore di un nuovo trattato da sottoscrivere entro il 2015.  L'ipotesi di un Kyoto2 è quella attualmente più considerata, soprattutto alla luce di tutti gli attriti fra i grandi Paesi che rendono impossibile una perfetta quadratura del cerchio. Alcune proposte da far firmare agli Stati partecipanti convergono verso la necessità, percepita come ormai improrogabile, di provare a salvare quello che ormai sembra etichettabile come salvabile: l'aumento della temperatura media globale è uno dei vincoli su cui è opportuno provare ad intervenire, ferme lasciando le difficoltà di quantificare e misurare precisamente tale intervallo.  Se la corsa è contro il tempo, deve essere fatta a favore del pianeta Terra prima che dell'essere umano. Sarà anche retorica scriverlo,  ma giunti a questo punto qualsiasi intervento è lecito. Per il resto, il rischio flop è ancora evidente: Durban 2011- cronaca di un accordo (mancato?).
Per saperne di più:  "Clima: a Durban è corsa contro il tempo per arrivare ad un accordo.", Sole24Ore,  (http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-12-10/clima-durban-corsa-contro-112138.shtml?uuid=AaoEf1SE)
"Rinviata a stamattina la riunione finale", Ansa.it (http://ansa.it/web/notizie/canali/energiaeambiente/clima/2011/12/09/visualizza_new.html_11759066.html)
"Congresso di Durban: il testo c'è, ma manca l'accordo", ecologiae.com (http://www.ecologiae.com/congresso-durban-testo-accordo/51601/)
DURBAN 2011: IL TEMPO STRINGE, L'AMBIENTE NON ASPETTA

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