Dispiace davvero vedere che, arrivati al quarto numero di quello che dovrebbe costituire il rilancio della testata di Dylan Dog, le
cose non funzionino come si sperava, con risultati addirittura peggiori della tanto odiata "fase uno". Così purtroppo la trasferta di Dylan nella cittadina di Wickedford, nuova casa dell'ispettore Bloch, si trasforma in un'indagine senza capo né coda per smascherare un misterioso assassino e discolpare Adrian Archer, un giovane affetto dalla sindrome di Proteo, la stessa del tristemente famoso John "Elephant Man" Merrick. Michele Medda, pur fornendo una sceneggiatura dagli spunti interessanti, non riesce a costruire una linea narrativa solida per la storia, che troppo presto perde coesione e mordente. Il risultato è una trama che presenta grosse lacune strutturali e con un finale la cui logica sfugge. Anche i personaggi soffrono di una scarsa caratterizzazione, come ad esempio l'interessante figura di Archer, un "freak" che Medda ci descrive come scontroso e antipatico, staccandosi così dai soliti cliché, ma che meritava uno sviluppo più approfondito. Alla fine si possono salvare i curiosi e surreali siparietti di Groucho, la figura di Bloch, vero protagonista della vicenda (e di cui scopriamo anche lo strampalato e misterioso nome) e la solita buona prova ai disegni di Marco Nizzoli, che realizza tavole precise e raffinate con il consueto stile pulito ed elegante. Un numero che dimostra per l'ennesima volta che non basta dare un cellulare a Dylan per ridestarlo dal suo torpore narrativo.
Abbiamo parlato di:
Dylan Dog #340 - Benvenuti a Wickedford
Michele Medda, Marco Nizzoli
Sergio Bonelli Editore, 2015
98 pagine, brossurato, bianco e nero - € 3,20
ISBN: 9771121580009