Magazine Società
Molti di noi bloggers hanno manifestato insieme ai giornalisti contro questa porcata di proporzioni cosmiche, chi scioperando insieme a loro, chi scendendo in piazza, chi, come me, facendo entrambe le cose.
Ora le conseguenze catastrofiche vanno diminuendo, mentre per i blog restano esattamente devastanti com'erano nel testo linkato, al punto 29: obbligo di rettifica entro 48 ore e senza commento, pena maxi multa fino a 12.000 euro. Niente diritto alle vacanze, insomma.
Putrroppo io, come gli altri bloggers, non sonop Jeeg robot d'acciaio: a volte ho mal di testa, a volte sono impegnata ("lavori" in discoteca, partito, studio, viaggi in giro per l'Italia da qualche amico etc), a volte semplicemente sono tanto incazzata o giù di morale da non aver voglia di scrivere. Anche il più sfruttato dei lavoratori non sgobba 24 ore su 24 e 7 giorni su 7: loro hanno le ferie.
Noi, da questo momento in poi, non le avremo più. E nessuno ci paga per questo.
Personalmente non ho nemmeno messo i banner pubblicitari, tanto perchè sia chiaro che non sono qui a scopo di lucro: scrivo perchè questo mi dà la volta di andare avanti in un Paese che quotidianamente mi dà il due di picche. Altri lo hanno fatto e di certo non li biasimo, scrivendo parecchi articoli quotidianamente.
Se proprio dobbiamo avere gli stessi doveri, perchè non gli stessi diritti? perchè non abbiamo finanziamenti pubblici? perchè non siamo pagati per il nostro lavoro e, anzi, non siamo proprio considerati lavoratori?
Se passerà questa legge l'unica soluzione per molti sarà quella di chiudere il proprio blog. Che sarà di coloro che s'informano principalmente tramite essi, e che a leggere certi commenti alle notizie tirano il loro sospiro di sollievo? Che ne sarà delle notizie scomode al potere che proprio tramite i blogs e le pagine d'informazione su Facebook trovano diffusione tra il popolo di Internet, che è quello tendenzialemnte meno influenzato dai media? Insomma, che ne sarà di noi?
Eppure del bavaglio si parla sempre. Sui blog, tutto tace. Non un trafiletto, una considerazione, mezza riga di protesta. Il Nulla più assoluto.
Noi abbiamo scioperato coi giornalisti, ora loro si sono dimenticati tutto. In piazza restiamo solo noi, soli contro il mondo insieme a un pugno di senatori. Visibilità zero. Mi chiedo se i professionisti dell'informazione abbiano tanto e tale disprezzo nei confronti di noi "piccoli" da giustificare tutto ciò, oppure sia loro propria la cafonaggine di quei signori che quando vengono ospitati a cena dimenticano di portare il dolce: voi date, io prendo (anche se in questo caso abbiamo preso noi, per quanto non si possa dire dove)....
Mi domando dove siano i partiti, a parte uno sparuto gruppo di politici un po'di qua e un po'di là.
È incerta anche la collocazione dei vari popoli viola, gialli, rossi, dei grilli parlanti e compagnia cantante.
Dove siete?
Ci hanno lasciati soli, nell'oblio. E soli dovremo combattere, salvo miracoli e risvegli dal coma di tutti coloro che oggi non si sono ancora espressi.
Io ho scritto, diffuso, incitato allo sciopero. Ma sono solo una donna, e per di più blogger solo da poco. Non trovandone altri in rete ho creato personalmente il "santino" col pc che vola e la canna del fucile annodata che è nelle blog news, e lo lascio a disposizione [Codice HTML qua: http://img249.imageshack.us/i/blogosfera2.jpg/]. Più di così non so che fare.
Se non pensiamo noi, popolo della rete, a noi stessi, chi ci penserà?! Babbo Natale, forse?!
Io sono troppo grande per credere a queste cose, e voi?
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