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Sorrido in silenzio, sul tram, gli angoli della bocca all'insù, appena accennati.
Mi piace farlo, sapere che solo io so che sto sorridendo. Scruto chi mi sta di fronte, c'è la solita tizia che si trucca, c'è l'ex collega di mio marito che legge l'Unità, chi dormicchia, chi è immerso in un libro, chi come me ascolta musica.
Nessuno si accorge di niente ed è bello così. Chissà a cosa pensano, loro.
La musica nuova che gli amici mi regalano nella scatolina delle gocce genera pensieri nuovi, non tutti condivisibili qui. Certe sere mi pare di avere vent'anni, quindici, cinquanta, mentre scarico e chiacchiero, commento e guardo, immagino deduco e fraintendo, spiego a M. perché rido e lui mi rincorre, a volte mi raggiunge altre no.
La mattina, quando i file sono riposti nel mio lettore mp3, tutto è più calmo.
Strano e bello e leggero il distacco che provo.
"Mettiti due dita nel cuore e vomita!", invitano dei ragazzi che ripercorrono sentieri anarchici già solcati. Già fatto e più volte, ragazzini, però mi piace come urlate. Continuate così. "Il ballo è un dono del destino", canta quell'altro, e oltre a sorridere ballo pure, immobile. Così sorrido ancora più forte, dentro. "Giapponese" si sente Cristina e penso alla mia amica in macchina. Vai piano.
E penso alle piccole rivoluzioni private, al minimalismo applicato alle relazioni interpersonali, a cosa costa, a cosa ci si guadagna, a cosa significano per me le rivoluzioni, a quante ne ho fatte e quante ne devo ancora fare. Il mio sorriso si fa più caldo, pensando ad un'amica che cerca un complice. Lei ha già scelto, ma per alcune scelte è meglio non essere soli. Il complice è lì, ha occhi buoni, ci arriverà prima o poi a capire.
Scendo gli scalini di Cadorna, il pilota automatico mi porta nella direzione corretta, non sbaglio vagone. I miei passi vanno al ritmo di quello che mi risuona in testa e questa sensazione di avere la musica giusta al momento giusto è un qui ed ora metropolitano. Non capita tutte le mattine, oggi sì.
Immagino dove sarò stasera, il ritmo del mio respiro, la giornata 'sole donne' di domani.
Penso a un film che suonava così.
Penso a quanto è stata quella canzone nella mia playlist e a come oggi non mi suonerebbe più.
Oggi Io Sto Bene.