Riceviamo da Sergio e volentieri pubblichiamo.
Così, tanto per farmi ancora del male, inizio per la terza volta questo capolavoro.
Con l’aiuto del Manzoni, comincio a volare sulle Alpi lecchesi, a navigare sul lago di Como e a sorridere leggendo i contenuti delle famose “grida”, pensando contemporaneamente alle Leggi che quotidianamente vengono promulgate nel nostro Paese. Improvvisamente, tra uno sfogliare elettronico e l’altro, mi imbatto in un errore di battitura. Faccio finta di niente e vado avanti. Poche righe dopo ne capita un altro e un altro ancora. A questo punto mi innervosisco e penso che nella fase di “scarico” si sia perso qualcosa.
Invece no: il testo, come poi ho appurato in quanto illustrato in una prefazione all’opera (che nel caso mio avevo saltato a pie’ pari), era stato acquisito tramite un’operazione di scannerizzazione e rilettura ottica. Dato che questi sistemi non sono infallibili, una macchiolina sulla pagina è stata cambiata in virgolette, tanti apostrofi sono saltati e alcune parole, che in un primo momento avevo scambiato per licenze poetiche del Manzoni, altro non erano che ammassi di lettere senza senso.
Capisco che l’e-book non l’ho pagato e che la comodità di reperirlo nell’aere (sic!) è veramente incredibile, ma mi chiedo che senso abbia un lavoro di scannerizzazione a tappeto, senza riletture o verifiche, di intere librerie come tanto pubblicizzato da Google.
Meno male che me ne sono accorto, perché a mio figlio avevo scaricato il De Bello Gallico, così tanto per esercitarsi nelle versioni di latino. Peccato che in latino una lettera sì che fa la differenza!