Viene ritrovato su una spiaggia il corpo senza vita di una giovane stella del cinema sulla spiaggia. A prima vista sembra un annegamento accidentale. Al telefono con il sovrintendente Barker, l’ispettore Alan Grant dice che si tratta senz’altro di omicidio, che ne è convinto anche il medico legale. Le unghie sono spezzate, la donna ha indubbiamente graffiato qualcosa, ma sotto, dopo un’ora nell’acqua salata, c’è rimasto ben poco. Gli indizi parlano chiaro, ma sono ambigui, incerti, qualcosa non torna. Forse nessuno avrebbe sospettato mai di nulla se non fosse stato per alcuni particolari sospetti che non passano inosservati. Sembra tutto “normale”. Una donna va a fare il bagno all’alba e viene ritrovata annegata: niente di più comune. Nessuna impronta, nessun’arma, nessun segno di violenza…
Si nota che è stato scritto per un pubblico un po’ diverso da quello attuale, ma questo libro dimostra che la scrittura di qualità è senza tempo.
Il ritmo è molto vivace e i personaggi sono disegnati in modo efficace, arguto, moderno.
In E’ caduta una stella (1933) fa la sua comparsa l’ispettore Alan Grant, tra i personaggi più riusciti tra quelli ritratti da Josephine Tey.
Josephine Tey è annoverata tra i grandi scrittori inglesi dell’”epoca d’oro del mistero”. Il suo vero nome era Elizabeth Mckintosh e ha scritto diversi romanzi e opere teatrali con lo pseudonimo di Gordon Daviot, ma è ricordata soprattutto per i romanzi gialli. Il suo romanzo più famoso, La figlia del tempo del 1951 è quasi sempre indicato tra i primi dieci mistery di tutti i tempi.
Josephine Tey
E’ caduta una stella
Oscar Mondadori
2012