Kristy Gordon, Woman in profile
.....le feste saranno inequivocabilmente finite.
Come recitano i proverbi, come ci ricorda il calendario, come ci urla la bilancia.
Peccato: io sono restia e riottosa a cominciare, lo spirito di Natale mi disturba, all'inizio, mi rievoca i Natali che non ci saranno più e mi fa balenare la paura di quelli che verranno.
Ma poi è come una sbornia, una lenta assuefazione, una conquista definitiva nei gorghi della pigrizia, dello stare insieme anche senza dirselo e senza sbandierarlo, nella culla del dolce non far niente, dei film inguardabili, delle montagne di leccornie che pian piano spariscono, nel rimandare all'infinito quello che sembrava sarebbe stato da farsi in questi giorni di tempo recuperato.
Anche gli anni in cui non prendo ferie, andare al lavoro nei giorni spezzati dalle feste che si rincorrono è una pace e una gioia: mi godo un ufficio praticamente deserto, il silenzio dei telefoni che non suonano, la casella e.mail che si riempie a ritmi ragionevoli.
E oggi mi gusto un giorno che è molto più "ultimo" del 31 dicembre; che una volta era la festa dei bambini e che ormai da anni dedichiamo alla festa dei bambini che furono, dove ci ritroviamo fra fratelli e cugini, per un'orgia di ricordi e scherzi e prese di giro bonarie (ma non troppo).
Che sollievo non passarlo più ad inseguire i figli riottosi con lo spettro dei compiti delle vacanze da terminare!
Si finisce col botto.
Al domani penseremo domani.
(io comincio già ad intradevere uno spicchio di estate, là in fondo)