La giornalista francese ferita Edith Bouvier ora può sorridere
PARIGI - Un componente della famiglia Bouvier ha detto che era stato contattato da funzionari francesi ieri notte per confermare che la trentunnenne giornalista Edith era arrivata in Libano e stava andando in un ospedale di Beirut. Poco dopo la conferma della famiglia Bouvier, il presidente francese Nicolas Sarkozy ha detto di aver parlato al telefono con la Bouvier e che lei sarebbe stata rimpatriata su un aereo del governo francese. Giornalista freelance in Siria per il quotidiano francese Le Figaro, Bouvier era stata ferita in un attacco nel distretto di Amro Baba a Homs, dove erano rimasti uccisi i giornalisti Marie Colvin e il fotografo francese Remi Ochlik. Edith era rimasta intrappolato a Homs con il otografo francese William Daniel che è arrivato in Libano assieme a lei Mercoledì scorso, un altro giornalista che era pure lui a Baba Amro, lo spagnolo Javier Espinosa, era arrivato in Libano. La sua fuga era avvenuta giorni dopo la fuga del fotografo inglese Paul Conroy. La Bouvier con un femore distrutto dal bombardamento, non era stata in grado di seguirli. Nei giorni scorsi un breve messaggio video aveva mostrato la giornalista che chiedeva aiuto e dava dettagliati sulle sue ferite "Ho una gamba rotta. Il femore è spezzato lungo la sua lunghezza e anche lateralmente. Ho bisogno di sottopormi ad intervento chirurgico il più presto possibile. I medici qui ci hanno trattato come meglio possono, ma non possono eseguire un intervento chirurgico. Così ho bisogno di un cessate il fuoco e un’auto in buona forma sufficiente per tirarci fuori di qui ", aveva detto.
Le autorita' siriane hanno ritrovato i corpi della giornalista americana Marie Colvin e del fotografo francese Remi Ochlik sepolti nel quartiere di Bab Amro ad Homs. Lo ha annunciato il ministero degli Esteri siriano.
Ieri mattina "le autorità interessate, per ragioni umanitarie e dopo grandi sforzi, hanno potuto localizzare i corpi dei due giornalisti, l'americana Marie Colvin e il francese Remi Ochlik, sepolti nella regione che era sotto il controllo di gruppi terroristici armati a Bab Amro ad Homs", ha indicato una "fonte attendibile" al ministero degli Esteri siriano, citata dall'agenzia ufficiale Sana. Solo poche ore prima militanti siriani avevano diffuso due video, di pochi minuti ciascuno, che ritraggono la sepoltura, in un cimitero del quartiere di Bab Amro ad Homs, dei due reporter occidentali uccisi il 22 febbraio scorso in un bombardamento.