Va bene, le ferie sono finite e l’umore non è al massimo. Ma sono solo io ad avere l’impressione di essere ripiombato in un pianeta alieno? Di che cosa diamine parlano i giornali e le Tv? E internet perfino? Che cosa diamine ha a che fare con la realtà?
Proviamo a fare un po’ di spunta, come al solito:
1) oggi, lunedì 23 agosto 2010, tutti i giornali di ogni ordine e grado (salvo il Sole 24 Ore ma l’edizione del lunedì è un preconfezionato, non parla delle notizie di oggi), tutti i Tiggi e i prncipali siti di informazione titolano che entro l’anno si va a votare. Lo dice il il nostro pitturato speciale, Berlusca, che per rimarcare l’estate e sembrare abbronzato usa ceroni e fard sempre più scuri (ormai sembra più nero di Obama). Allora, se lo dice lui, è vero: comanda lui. Se non ci credete ripassatevi l’ultima leggina sulla Mondadori (sua di lui) che con un escamotage abbassa le tasse pregresse da pagare da 360 a 9 milioni (a noi mai che capiti qualcosa del genere) o l’articoletto oggi in prima sul Corriere a firma Paola Pica che spiega che in barba agli accordi alla fine il nostro il promesso appannaggio e l’uso della villa di Macherio alla divorzianda moglie Veronica col fischio che glieli da. Tanto, appunto, comanda lui e fa un po’ quello che gli pare alla faccia nostra e di qualsiasi cosa dicano i tribunali…
2) Ma perché si va a votare? Se lui il plebiscito da quei coglioni degli italiani (complice una legge elettorale che è un insulto chiamare legge e un controsenso chiamare elettorale) ce l’ha già avuto. Se si va a votare rischia di regalare un bel po’ di consensi a Bossi e di disperdere un bel po’ di voti all’odiato Fini, che malgrado tutti i dossier estivi sugli affitti del cognato e sui mobili di cucina (Scavolini, se qualcuno ha capito dove sta lo scandalo per favore me lo spieghi…) evidentemente agli italiani proprio schifo non gli fa. Intanti i giornali del padrone scaldano i muscoli anche contro il resto dell’opposizione (salvo Casini, che il Cav forse vorrebbe recuperare fino a nuovo ordine) e annunciano tuonando che Bersani e famiglia sono andati i vacanza in Sardegna in affitto… Embé? E le 360 ville sarde del Berlusca con annesse necropoli aliene? E lo scandaletto di Verdini che usava i soldini delle su banchetta (cioé quelli di chi li depositava) per finanziare gli affaretti suoi? Evidentemente non è grave, perché in Tv Verdini lo ritraggono con un sorriso a 36 denti pacifico, solare e lieto, beato lui (beh, anch’io se avessi messo da parte 60 milioni di soldi altrui farei fatica a essere mesto, però…).
3) E’ evidente che c’è qualcosa che non funziona nella comunicazione della politica italiana e nei media, con il ministro (del Turismo ) Brambilla che reduce dallo spot (recitato da Silvio!) “Fate le vacanze in Italia” e dalle sue lunghe ferie in Francia annuncia tuonando che ci penserà lei a presidiare i seggi delle prossime elezioni con apposite compagini di “squadristi” (?!?!). Non vorrei rimpiangere la Cina imperiale dei secoli passati, dove quando un funzionario si esponeva al pubblico ludibrio veniva gentilmente pregato di suicidarsi. Tuttavia ci permetteremmo di suggerire una messa a punto degli ansiolitici e dei farmaci che evidentemente il ministro assume per riuscire a dire e fare cose del genere…
4) Viene il dubbio che sia tutto un pasticcio della solita italia. Errore. Le notizie dall’estero non sono affatto meno deliranti. Sarkozy caccia i Rom dalla Francia suscitando le ire (inutili) dell’Unione Europea e del Papa, ma soprattutto l’invidia sconfinata di Maroni che vorrebbe tanto farlo anche lui. Obama riesce a convincere Israele almeno per quest’anno a non buttare la bomba atomica su Teheran, ma gli iraniani rilanciano dicendo che butteranno mloro la bomba atomica su Tel Aviv: alegher! Wall Street perde il 33% di capitalizzazione in pochi mesi (come dire, neanche gli americani si fidano più della Borsa) ma ormai la parola crisi non la usa più nessuno, quasi fosse un po’fuori moda, alla faccia di quei barboni di americani (i dati in Italia invece non ce li stanno dando) che continuano sempre di più a rimanere disoccupati.
5) A parte il pessimo tempo e la rovina economica, allora cosa ci resterà di quest’estate? La certezza che le regole non vanno più di moda. Comanda chi comanda, alla faccia di giudici, tribunali, morale. La Fiat disdetta i contratti di lavoro, non riammette in fabbrica gli operai reintegrati dal giudice, si becca pure il plauso di una parte del sindacato (se fossi un operaio un paio di ceffoni a Bonanni mi verrebbe voglia…), immediatamente altri padroni si scatenano nell’ordalia licenzereccia (vedi Unicredit, Intesa). La guerra piace sempre di più come idea, come purificazione.
Speriamo di non dover rimpiangere questi tempi…