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E LO RESE SPECIALE... - Enzo Bearzot

Creato il 28 dicembre 2010 da Calcisulcalcio
E LO RESE SPECIALE... - Enzo BearzotDoveroso nel periodo della sua scomparsa dedicare il nostro speciale al personaggio rimasto nel cuore e nell'anima dei tifosi italiani di calcio più di tutti gli altri, Enzo Bearzot.
Enzo nasce ad Aiello del Friuli il 26 settembre 1927 e ci dice addio a Milano il 21 dicembre 2010, inizia la sua vita nel calcio nel 1946 in serie B alla Pro Gorizia, il suo ruolo è difensore e mediano. Gioca per Inter, Catania e Torino, nel quale da anche l'addio al calcio giocato.
Inizia la sua carriera di allenatore li dove aveva finito quella di calciatore, al Torino nelle giovanili, e dopo una breve parentesi nel Prato, entra nel giro della nazionale italiana nel 1969, prima con l'under 23, poi nel 1975 come commissario tecnico.
Lo rese speciale la conquista del campionato del mondo Spagna 1982, oltre che un carattere e un'umanità unica, entrerà nel cuore di tutti in punta di piedi, e verrà consacrato alla storia.
Termina i mondiali del 1978 al quarto posto esprimendo un calcio effervescente, e conquista la stessa piazza anche agli europei del 1980 per giungere poi finalmente ai mondiali di Spagna 1982.
Furono partite difficili quelle del girone eliminatorio, nelle quali racimolò solamente 3 pareggi, che bastarono a passare il turno ma si richiamaro addosso la critica feroce di giornalisti e tifosi italiani che non approvavano le sue scelte.
In particolare quella di Paolo Rossi titolare in attacco al fianco di Graziani, che senza mai segnare nel girone non perse mai il posto, come se lo stesse aspettando. E col senno di poi fece bene, i suoi sei gol fondamentali portarono la nazionale sul tetto del mondo.
Riuscì a creare nello spogliatotio italiano un'armonia incredibile, personaggi come Zoff, Bruno Conti, Tardelli, e tanti altri non riusciranno mai a dimenticare le sue parole, il suo modo di gestire la squadra, la fiducia che era in grado di infondere. Cabrini in particolare che sbagliò un rigore nella finale e si sentì dire "ma non ti preoccupare che i tuoi compagni sono convinti, vinciamo lo stesso".
L'Italia sconfisse in fila l'Argentina, il Brasile, la Polonia e la Germania, conquistando contro ogni pronostico la Coppa Del Mondo e marchiando indelebilmante la storia del calcio.
La sua grande amicizia con l'allora Presidente della Repubblica Pertini, il rapporto intimo e paterno con tutti i suoi giocatori, ma soprattutto il suo essere se stesso in ogni occasione, regalano a tutti gli appasionati di calcio un esempio e mito che resterà ineguagliabile.
Grazie di tutto Enzo, con il cuore in mano ed un ultima lacrima, ti salutiamo lassù come un eroe dei nostri tempi.
di Cristian Amadei

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