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È morto l’ex presidente Oscar Luigi Scalfaro

Creato il 29 gennaio 2012 da Goodmorningumbria @goodmrnngumbria

È morto l’ex presidente Oscar Luigi ScalfaroIl presidente emerito della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro, è morto questa mattina a Roma. Aveva 93 anni. Nato a Novara il 9 settembre 1918, vedovo di Maria Inzitari dalla quale ha avuto una figlia, Marianna, si era laureato in Giurisprudenza nel 1941. E’ stato capo dello Stato dal 1992 al 1999 e prima della nomina al Quirinale è stato ininterrottamente deputato per l’intera storia repubblicana, a partire dal primo Parlamento eletto nel 1948 e, prima ancora, dall’assemblea Costituente del 1946.

Dopo il 25 aprile 1945 fece richiesta per entrare nelle Corti d’Assise straordinarie, istituite con giuristi volontari il 22 aprile (per una prevista durata di sei mesi) su richiesta degli angloamericani per porre un freno ai processi sommari del dopoguerra contro i fascisti, talora degenerati in veri e propri linciaggi . Queste corti vennero chiamate Tribunali speciali. Nel luglio 1945 sostenne con altri due colleghi la pubblica accusa al processo che vedeva imputati per «collaborazione con il tedesco invasore» l’ex prefetto di Novara Enrico Vezzalini e i militi Arturo Missiato, Domenico Ricci, Salvatore Santoro, Giovanni Zeno e Raffaele Infante. Dopo tre giorni di dibattimento venne chiesta per i sei la condanna a morte, eseguita il 23 settembre successivo

Fu protagonista di un episodio noto come “il caso del prendisole”. Il fatto ebbe luogo in un ristorante romano quando Scalfaro ebbe un vivace alterco con una giovane signora, Edith Mingoni in Toussan, militante del Movimento Sociale Italiano, da lui pubblicamente ripresa in quanto il suo abbigliamento, a parere dell’onorevole, era sconveniente poiché ne mostrava le spalle nude. Pare che la signora si sarebbe tolta un bolerino a causa del caldo e Scalfaro avrebbe attraversato la sala per gridarle: «È uno schifo! Una cosa indegna e abominevole! Lei manca di rispetto al locale e alle persone presenti. Se è vestita a quel modo è una donna disonesta. Le ordino di rimettere il bolerino. Il padre della Mingoni in Toussan ritenendo offensiva nei confronti della figlia una frase pronunciata da Scalfaro durante un dibattito parlamentare, lo sfidò a duello. Al padre subentrò poi come sfidante il marito della signora, La sfida fu respinta, la qual cosa, risaputa pubblicamente, fece indignare il “principe Antonio De Curtis”, in arte Totò, che rimproverava a Scalfaro un comportamento prima villano e poi codardo.

Il Sisde, servizi segreti, un altro caso clamoroso del presidente Scalfaro scoppiato quando i funzionari del ministero dell’interno fornivano versioni di uso “regolare” dei fondi riservati, e quando in ottobre uno degli indagati, Riccardo Malpica, ex direttore del servizio ed agli arresti da due giorni, affermò che Mancino e Scalfaro gli avrebbero imposto di mentire; aggiunse inoltre che il SISDE avrebbe versato ai ministri dell’interno 100 milioni di lire ogni mese. La sera del 3 novembre 1993 Scalfaro si presentò in televisione, a reti unificate e interrompendo la partita di Coppa Uefa tra Cagliari e la squadra turca del Trabzonspor, con un messaggio straordinario alla nazione nel quale pronunciò l’espressione “Non ci sto”,

Nel dicembre del 1994 – invece di sciogliere le Camere,  dopo le dimissioni del governo Berlusconi,  uscito dalle elezioni di sei mesi prima, riuscì  a formare un nuovo governo in base al dettame costituzionale secondo il quale, una volta eletto dal popolo sovrano, la sovranità è esercitata dal Parlamento; e a sostegno della sua iniziativa fu ricordato che la Costituzione prevede che la funzione di deputati e senatori della Repubblica sia esercitata senza vincoli di mandato, onde è consentito cambiare schieramento ed appoggiare formazioni politiche diverse dalla lista in cui si è stati eletti. Il rapporto tra Silvio Berlusconi e Oscar Luigi Scalfaro dopo quegli eventi raggiunse i livelli più bassi e fu sempre contrassegnato da forti contrasti sia personali che politico-istituzionali .

 



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