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È morto Roger Ebert, il miglior critico cinematografico

Creato il 04 aprile 2013 da Webnewsman @lenews1

Scritto da Krizia Ribotta

Roger Ebert in uno dei suoi ultimi scatti
Roger Ebert in uno dei suoi ultimi scatti

Ilcritico cinematografico americano Roger Ebert, giornalista per il Chicago Sun-Times, non è riuscito a vincere la sua battaglia contro il cancro, e si è spento quest'oggi, all'età di 70 anni.

Vincitore di Premio Pulitzer per la critica nel 1975, è stato il primo critico cinematografico a vantare, dal 2005, della mitica stella sulla Walk of Fame di Hollywood. Stella che richiama quelle che lui amava usare nelle sue recensioni, quando doveva dare un voto ai film: come dimenticare quel punteggio, che variava da un minimo di mezza stella (solitamente collegato a “2 thumbs down”, cioè a “2 pollici in giù”), ad un massimo di quattro (ovvero “2 thumbs up", “2 pollici in su”). Un voto, il suo, insindacabile, a cui molti si appellavano di volta in volta nel momento in cui dovevano scegliere se valesse la pena di guardare un determinato film oppure no.

Di lui, ora, non resta che l'ultimo elenco che ha stilato sul suo blog personale relativo alle 10 pellicole cinematografiche più belle del 2012, ovvero, in ordine:

1-Argo
2-Vita di Pi
3-Lincoln
4-End of Watch - Tolleranza Zero
5-Arbitrage – Sesso, potere e denaro
6-Flight
7-The Sessions
8-Beasts of the Southern Wild
9-Oslo, August 31
10-A Simple Life

Film che sicuramente tutti gli appassionati di cinema guarderanno in ricordo di Ebert, così come leggeranno i suoi 15 libri e andranno a spulciare qua e là, su internet, i suoi articoli scritti in quasi 50 bellissimi anni di lavoro.

Lenews non può che unirsi al dolore per la perdita di uno che, del suo mestiere, la sapeva lunga, e che ha avuto una carriera brillante e a dir poco invidiabile. Un uomo tosto, che nonostante godesse della protezione del “quarto potere” (il suo film preferito, come ha sempre affermato, ndr), ha perso la sua battaglia contro il suo secondo tumore, quello alle ossa del bacino, a differenza del primo, alla tiroide, a cui era riuscito a sopravvivere seppure gli fu asportata una porzione di mascella, questo male.

R.I.P., Roger Ebert, e sappi che il tuo insegnamento, purtroppo, è più vero che mai: “I film belli sono sempre troppo corti, e quelli brutti sempre troppo lunghi”.


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