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E' passato un altro anno - non e' cambiato niente!!- francesco barbieri da briatico e' ancora dimenticato!!!

Creato il 07 maggio 2012 da Ale27 @alessandrobagn1
Dopo che sono passati ben "75 anni" ancora non si riesce a dare al "Barbieri" il giusto e doveroso riconoscimento. 
Il 5 maggio 1937, Francesco Barbieri da Briatico, veniva a mancare, a Barcellona assieme a Camillo Berneri (docente di filosofia teoretica all’Università di Camerino, prima e di Firenze poi, finissimo e coltissimo scrittore nonché dirigente di livello internazionale del movimento anarchico). 

In occasione dell'anniversario della mia intervista, rilasciata per il quotidiano calabrese CalabriaOra al giornalista briaticese Franco Vallone,  (clicca qui e leggiti l'intervista a cui mi riferisco!!!), pubblicata il 7 maggio del 2011,  colgo l'occasione per rispolverare un po' la storia del "Chico" e dire ancora una volta, che nulla è cambiato. Ancora una volta, Francesco Barbieri detto "Il Chico", da Briatico, nell'attuale provincia di Vibo Valentia, rimane isolato nel suo destino. Rimane un volto conosciuto solo dai familiari e dagli amici e da chi da anni si sta occupando del suon caso, che è e rimane, il classico caso all'italiana.
Ma chi è Francesco Barbieri?
E' PASSATO UN ALTRO ANNO - NON E' CAMBIATO NIENTE!!- FRANCESCO BARBIERI DA BRIATICO E' ANCORA DIMENTICATO!!! L'Anarchico Calabrese che ha un prestigio internazionale ed è per questo anche conosciuto come l'Anarchico dei Due Mondi. Francesco Barbieri nasce il 14 dicembre del 1895 a San Costantino di Briatico nell'attuale provincia di Vibo Valentia e muore nei moti di Spagna assieme a Camillo Berneri il 5 maggio del 1937 a Barcellona. C'è da dire però, che nessuno o quasi nessuno è consapevole della sua esistenza. Nessuno o quasi nessuno conosce le sue idee, la sua vita, la sua storia. All'estero è rappresentato come figura di spicco dell'Anarchismo Internazionale ed accostato per questo a figure di fama mondiale come Camillo Berneri. Però nel suo paese natio il buio. Né una strada che porti il suo nome, ne un sigillo che lo ricordi. Niente di tutto questo. È vittima egli stesso della sua stessa storia. La sua memoria è fiorente grazie allo studio di chi da anni si occupa di questi fenomeni come il giornalista A. Pagliaro e l'Avv. Antonio Orlando. Ovvero è conosciuto agli addetti ai lavori e da chi si occupa di ciò per passione. Ci sono innumerevoli testi che si occupano del compianto briaticese e che documentano le sue attività. Diversamente dove egli è nato ed ha avviato i primi passi, niente di tutto ciò. Nonostante la mole d'informazioni che sino a oggi sono state documentate, non si è mai arrivati a dare un giusto riconoscimento a un personaggio così illustre che certamente ha sacrificato la sua vita in onore della storia. Egli partì da Viale dei Giardini di San Costantino di Briatico e da lì iniziò ad avviare i primi passi. Passò la sua infanzia in Argentina poi tornò in Italia ma nel periodo del Ventennio Fascista se ne andò. Andava per il mondo con un sentimento che lo legava alla sua terra. Egli, infatti, quando parlava della gente, diceva sempre "la mia gente". Fu un uomo che fece dei suoi ideali di libertà, uno stile di vita, e per questo negava ogni azione a carattere tirannico. Amava dire: "L'Utopia accende una stella nel cielo della dignità umana, ma ci costringe a navigare in un mare senza porti". Le sue straordinarie capacità lo portarono negli anni ad avere rapporti con i personaggi che all'epoca firmavano le pagine della storia. Fu osannato e fu temuto. Fu nominato come uomo liberale che non considerava nessuna forma patriarcale dentro le mura di una Stato. Non accettava nessuna pseudo forma di potere. Amava un mondo libero dove la sua gente si poteva sentire libera delle proprie attività. Consideriamo che in quegli anni la vita all'interno dell'attuale Comunità Europea era fiorente di popolazioni prese a dominio da un solo uomo che predominava su tutti. L'Europa era piena di tirannie. Basta citare solamente l'Italia con il Periodo Fascista, la Germania con il Periodo Nazional Socialista. Già il fatto che in tale situazione generale ci fossero uomini che non rimanevano chiusi con le masse ma anzi lottavano contro a chi gli stava togliendo la legittima libertà è un qualcosa che dovrebbe essere tutelato e osannato e non dimenticato. Certamente avere la forza e il coraggio di riuscire a schierarsi contro un sentire popolare in quei periodi era un'impresa ardua. Però uomini come il "Chico", così veniva chiamato nell'ambiente dell'Anarchismo, hanno dato luce ai propri pensieri, hanno allontanato le proprie paure e hanno lottato per noi, per loro e per il mondo. Il "Chico" quindi ci ha lasciato a soli 42 anni della sua vita, regalandoci però un insegnamento che resterà profondo i tutti noi. Si spera però che nei prossimi mesi, si muova qualcosa per dare possibilità al Barbieri di avere il suo giusto riconoscimento e che alla famiglia d'origine ancora presente nel suo paese natio, la giusta considerazione. Il tutto per un uomo che certamente ha dato luce alle nostre strade e dalla quale possiamo e dobbiamo solo imparare noi tutti. Tuttavia nella storia non è sempre facile anzi teoricamente la storia è tradizione, la storia è cultura, la storia è leggenda. Avvolte però non accade tutto questo. Anzi la storia muore, la storia si dimentica, la storia rimane insabbiata, la storia rimane piena di polvere. Avvolte si ha paura a spolverare la storia e si preferisce rimanere fermi. La storia insegna però che il mondo si è evoluto sino a consumarsi lentamente. La storia oggi vive attraverso il virtuale, attraverso le tecnologie più innovative, attraverso il lieto consumarsi di se stessa. La storia sino al secolo scorso era diversa. Essa era fermenta di movimento e ogni pagina era piena di folgore. Folgore per la giustizia, folgore per la libertà, folgore per creare e lottare un futuro sempre migliore. Sino all'epoca passata, la storia è stata rappresentata da numerosi uomini che hanno donato la propria vita a servizio del demanio pubblico. Uno di questi fu: Francesco Barbieri nativo di San Costantino di Briatico. La memoria non va cancellata, ma va osannata.
Ulteriori Informazioni: Leggiti le parole dell'Avv. Antonio Orlando sul "Chico"!!! - clicca qui!!!
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Tra non molto dovrebbe uscire un testo inedito, curato dal giornalista A.Pagliaro e dall'Avv. Antonio Orlando. Un testo a mio avviso imperdibile che mi vede inserito come collaboratore, in una nota, presente nel testo.


Grazie per la tua attenzione.
Buona lettura.

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