E dunque il pacco si apre, e loro sono lì e compaiono in tutta la loro bellezza, ordinate una sopra l'altra, ed è una sensazione strana che racchiude un sacco di emozioni, tutte belle. In questo preciso istante non c'è posto per malinconia, tristezza, cattivi pensieri. E' un momento felice: che peccato che non si possa protrarre all'infinito.
E non hai mai visto il tuo libro così "moltiplicato", prima di quel momento avevi solo visto l'immagine JPG sul PC, un'immagine singola. In questo scatolo invece quell'immagine si raddoppia, ci sono tante copertine, tanti titoli, tanti doppioni del tuo nome e cognome, tante sinossi e tante tue biografie, e vorresti abbracciarle proprio tutte, queste copie.
Invece ne prendi solo una, la prima che ti capita davanti agli occhi, una di quelle che stanno in superficie, la afferri con prudenza, quasi fosse di vetro e potesse rompersi se cadesse a terra, la guardi con ammirazione, tocchi la copertina lucida e liscia, la accarezzi, apri le pagine e la prima cosa che fai, prima di sbirciare nell'interno, è sniffare ripetutamente l'odore di carta appena stampata. Estasi pura.
Poi sfogli le pagine, guardi il frontespizio, il codice ISBN, le indicazioni, i capitoli, i ringraziamenti, e infine inevitabilmente ti ritrovi a leggere qualche pagina e rivivere i momenti in cui lo hai scritto, e mentre leggi pensi "Chissà come arriverà al lettore" e "Non potrò mai leggere questo libro da vero lettore, in maniera distaccata, perché l'ho scritto io!".
Infine chiudi il libro, lo guardi da tutte le angolazioni, cerchi intorno a te altri sguardi di ammirazione (quello del tuo fidanzato e del tuo cane) e poi corri su Facebook ad avvisare tutti che finalmente "Quel ridicolo pensiero" è arrivato.
Il giorno dopo, alla luce del sole, prendi quasi tutte le copie, le stendi sul tavolo della cucina in posizioni strategiche, afferri la macchina fotografica con obiettivo stratosferico e scatti una carrellata di foto-ricordo.
Ops, un intruso!
Simona