E’ di questi giorni la notizia che un giovane giocatore inglese di rugby, entrato in coma per un incidente durante un allenamento, al suo risveglio ha dichiarato di essere diventato gay. Non solo, ora odia lo sport e da bancario è diventato parrucchiere. Nella più classica tradizione degli stereotipi sui gay
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Chris Birch, questo il suo nome, aveva una fidanzata e stava programmando il suo matrimonio, lavorava in banca e il sabato guardava il football in tv bevendo birra e mangiando patatine. Anche questo nel classico stereotipo del duro eterosessuale massiccio e un pò “animale”.
Risvegliatosi dal coma la sua personalità è cambiata in tante cose: ha iniziato a perdere peso, ha sentito le farfalle nello stomaco per un aitante giovanotto visto in tv, al pari di quello che provava per le ragazze prima dell’incidente. Tutto è cambiato in lui e guardando le sue vecchie foto stenta a credere che fosse proprio lui.
E la stessa reazione hanno ovviamente famiglia e amici.
Ma è veramente possibile cambiare così tanto dopo il coma?
Sembra di si. Chris non è l’unico ad essersi risvegliato dal coma mostrando caratteristiche differenti da prima.
Due anni fa, Alan Brown, di Malvern nel Worcestershire, si era risvegliato in grado di dipingere e disegnare con estrema abilità, qualità assolutamente inesistente prima del coma. Suo padre aveva dichiarato che era come se fosse “scattato un interruttore” nella parte creativa del suo cervello.
Anche l’esperto Joe Korter, portavoce di un’associazione di persone colpite da ictus, ha dichiarato che nel tentativo di recuperare le parti danneggiate dalla mancanza di ossigeno, il cervello, di per sè molto flessibile e adattabile, può creare nuove connessioni e nuovi percorsi per realizzare le stesse cose di prima. Così può capitare che le nuove connessioni neuronali possano innescare “contatti” di cose che la persona ignorava come un accento differente, il linguaggio e forse anche la sessualità.
Resta il fatto che Chris sembra sereno e felice della sua nuova vita e forse questa è l’unica cosa importante da considerare.
A noi un dubbio resta: se fosse dimostrata la possibilità di cambiare orientamento sessuale in questo modo, potrebbe essere questa la nuova via da percorrere per i “riparatori”?