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E’ possibile rimediare ai ritardi?

Creato il 16 maggio 2014 da Speradisole

E’ POSSIBILE RIMEDIARE AI RITARDI?

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Tutto si fa urgente, dopo l’inchiesta sull’Expo di Milano.

Stiamo disperdendo il residuo patrimonio civile morale ed economico.

È difficile capire i vari filoni dello scandalo, ma è certo che la decadenza ha una rapidità crescente.

L’hanno spinta lunghe indecenze, come emerge dalla condanna a sette anni per concorso esterno in associazione mafiosa di Marcello Dell’Utri, co-fondatore di Forza Italia, partito che ha governato per 20 anni,  e dall’arresto di Claudio Scajola, già parlamentare e anche lui tra i primi fondatori di Forza Italia ex ministro dell’Interno e dei Lavori Pubblici.

Ora bisogna rimediare al ritardo con cui si era già partiti e che forse ha contribuito alle frettolose scelte per l’Expo milanese.

Servono uomini di specchiata onestà, cui dare compiti precisi, occorre una nuova disciplina degli appalti, semplificata, più adatta a permettere scelte utili ma anche definizioni di responsabilità. Quindi, di nuovo, si deve fare pulizia nei partiti re nel loro sottobosco, nel quale erano state accolte per incarichi di affari o campagne elettorali , anche nel Pd, figure torbide già ben conosciute.

Va riformulata la più recente legge contro la corruzione , si deve riformare subito la prescrizione che vanifica i processi. Si vedrà se Renzi ha davvero coraggio.

Deve ricomparire il falso in bilancio, per smascherare gli imbrogli.

Ci siano affidati talvolta a demagoghi e mascalzoni, di ogni colore. A chi affideremo ora, ad altri predicatori di facili rivoluzioni o a persone di valore, oneste e competenti? Ritroveremo oltre che ideali anche il senso del bene comune?

La notizia degli arresti è piombata come un macigno nel pieno della campagna elettorale e rischia di fare il gioco del populismo grillino, pronto a fare di tutto un erba un fascio, anzi uno sfascio.

Proprio per questo è indispensabile che il governo, Renzi in particolare, prenda di petto la questione facendo dei cantieri milanesi la sua vera prima battaglia contro la corruzione e il malaffare.

Fino a pochi giorni fa il tema era se Milano sarebbe riuscita a completare i lavori in tempo utile: le vicende di cronaca mostrano che l’emergenza non riguarda più i ritardi ma prima di tutto la trasparenza. Cambiare verso all’Expo: ecco uno slogan che il premier dovrebbe prendere in considerazione. Con urgenza.

Scrive Luigi Cancrini a questo proposito.

“Utilizzare il lavoro dei magistrati che hanno rivelato una trama di corruzione per mandare al diavolo lì’Expo di Milano, l’impresa in cui sono stati impegnati per anni uomini e donne per bene ed in cui sono stati investiti capitali importanti dal punto di vista finanziario, professionale ed umano, è un modo di buttare il bambino con l’acqua sporca ma è soprattutto un modo disonesto di cavalcare gli stati d’animo della gente. Quello che si dovrebbe fare ragionando in questo modo è chiudere i ministeri in cui qualcuno si fa corrompere, le fabbriche in cui ci sono degli incidenti, le strade dove ci sono delle buche, la scuole in cui un professore fa delle prepotenze ai ragazzi, le banche su cui a qualsiasi titolo si svolgono delle indagini, i campionati sportivi, a partire dal calcio, in cui episodi di corruzione vengono segnati e soprattutto i partiti (degli altri) in cui sono state trovate delle mele marce. Ciò che resterebbe, dopo questa rivoluzione “totale” portata avanti da un Grillo “cattivo contro tutti”, è il suo ricciolo bianco sul faccione eternamente insoddisfatto o francamente “incazzato” e il rotolare dei suoi insulti a tutto e a tutti. Uno “sfascismo” come quello di Grillo dove il ”vaffa” è il degno erede del “me ne frego” andrebbe fatalmente, anche io lo penso, verso questo tipo di epilogo se il voto degli italiani non lo fermerà”.



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