Titolo che rimanda ad una vecchia canzone di Gigliola Cinguetti per aprire un post dal sapore decisamente amarognolo. In questi giorni mi è stata portata all'attenzione, da persone che peraltro sul blog quasi non ci vengono, una questione riguardante gli articoli che pubblico in questo spazio, soprattutto le recensioni. Per qualcuno, il fatto che mi limiti a pubblicare recensioni riguardanti libri usciti già da qualche tempo, a volte parecchi anni come nel caso di "Io sono leggenda", sarebbe controproducente per le visite al blog, e se invece mi sbattessi per recensire qualche tomo sui bimbominkiavampiri, o suoi simili, guadagnerei visibilità e con questo molti più lettori. Allora, fermo restando che certi libri non li leggerei nemmeno se vi fosse racchiuso il segreto dell'universo o una nuova ricetta dei bigné, ma mi volete spiegare cosa serve un blog se non ci posso scrivere quello che mi pare?
Ammetto che all'inizio ero tentato di prendere in esame l'ipotesi di cambiare un p0ò direzione, allettato da prospettive di notorietà illusionistiche, ma poi mi sono guardato allo specchio e mi son detto: ma tu non sei così. Ok, forse a nessuno interesserà la recensione di A sangue freddo, oppure qualcun altro proverà disgusto nel leggere uno dei racconti che ho pubblicato, ma rimane il fatto che questo sono io, i miei gusti e le mie passioni. In queste pagine, non l'ho mai nascosto, non voglio pubblicizzare un prodotto o vendervi qualcosa. Voglio dire la mia, e basta. Se ci sono persone che non gradiscono, aria. Di blog che si vendono per una manciata di visitatori ne è pieno il mondo, non faticherete certo a trovare ciò che fa al caso vostro. Con questo non voglio gettare benzina su tutti quei siti che, con le recensioni, ci campano, e quindi è giusto che trattino tutti i libri alla stessa maniera. È il loro lavoro, il loro modo d'intendere un blog, che però non è il mio. Oggi mi va di pubblicare una recensione di un fumetto di vent'anni fa (cosa che farò a breve)? Lo faccio. Mi gira di segnalare un bel webisode che mi è piaciuto? Idem. Non voglio sentirmi costretto a dire o fare quello che richiede la massa perché così fa figo. Non sono mai stato figo nei miei 38 anni d'età e non ho intenzione d'iniziare adesso, se le regole per farlo sono queste.Anche a Natale mi devo arrabbiare...
Ogni giorno che passa mi rendo conto di quanto il mondo si stia standardizzando su un unico verso. Questo mi terrorizza… dove finiscono la liberta di espressione o le opinioni personali se tutti dovessimo pensare la stessa cosa? Quando leggo un blog, un libro, un fumetto o uno stupidissimo articolo in una rivista, ci voglio trovare il cuore, l'anima. Non mi basta che qualcuno dica: questo è bello, fidati perché lo dico io. Eh no, non funziona così. La passione può cose che nient'altro è in grado di muovere. Non m'interessa parlare di Steve Jobs solo perché la maggioranza dice che era un grande. Lo era? Non lo era? Non m'interessa, non è nelle mie corde, come si dice. Quando scomparve Sergio Bonelli ne ho parlato, perché con il suo lavoro ci sono cresciuto, ho vissuto le sue storie e mi hanno aiutato a passare un periodo che, adesso, ricordo con orrore. Quindi, cosa volete? Forse sbaglio, forse no, non m'interessa. Chiunque pensi che stia facendo una cavolata, è libero di dirlo. Ascolto tutti e non ho mai chiuso una porta in faccia a nessuno. Però se volete impormi uno stile di vita… beh, allora siete nel posto sbagliato. Come dicevo nel titolo, questa è casa mia e qui comando io. Che vi stia bene o no!