Magari Mario Balotelli seguisse le orme di Pirlo in tema calcio!!! La speranza è l’ultima a morire come si dice . Io proverei un gioco: se Mario decidesse di aprire un’azienda vinicola proprio come ha fatto Andrea Pirlo, che tipo di vino potrebbe fare? Iniziamo dal progetto Andrea Pirlo. La famiglia Pirlo, produce questi vini con l’assistenza dell’agronomo Marco Tonni e i progetti non si fermano certo al vino. . Le vigne sono già coltivate con sistemi biologici, anche se non ancora certificati. Una passione di famiglia quella dei Pirlo per il vino.. Il centrocampista della Juventus e della Nazionale infatti ha acquistato dieci ettari di terreno a Capriano del Colle, pochi chilometri a sud di Brescia, nonché una delle più piccole e sconosciute aree Doc della Lombardia La zona di produzione del Capriano del Colle Doc comprende il territorio dei Comuni di Capriano del Colle, di Poncarale e di Flero. Il Monte Netto area DOC Capriano del Colle si possono produrre tipologie diverse di vini di qualità. In questo quadro si intendono valorizzare le elevate potenzialità espresse dalle varietà autoctone quali il Marzemino (localmente denominato Berzemino), il Trebbiano di Soave o Trebbiano di Lugana e/o Trebbiano Toscano.. Pratum Coller, questo il nome dell’azienda fondata nel 2007 dal calciatore, produce quattro tipi di vino, un bianco, un rosè e due rossi. Il prodotto di punta, nonché il preferito da Pirlo è il Nitor, ma nella produzione c’è anche l’Eos, un rosato schietto e godibile, il rosso Redeo, nei canoni del Capriano del Colle, ma più raffinato e soprattutto l’Arduo , un bel rosso di bella corposità, dove il merlot dà una bella impronta, con aggiunta la freschezza di ciliegia del Marzemino e la morbidezza del sangiovese.
. I nonni del campione infatti producevano vino rosso ed è stato il padre Luigi, industriale del settore metallurgico, nato proprio da queste parti, che alcuni anni fa ha acquistato la grande cascina agricola in località Coler di Flero (uno dei comuni accanto a Capriano del Colle), con annessa casa padronale e diversi ettari di terreno, di cui otto dedicati alla vigna. La cascina ha origini medioevali ma nella zona sono stati trovati anche reperti romani. Ecco il progetto di Andrea, ma Mario cosa potrebbe produrre? Un effervescente Franciacorta? Magari con quelle bottiglie dorate che tanto attirano gli sguardi ma che alla fine hanno poca sostanza? Oppure un grande vino rosso da aspettare, come i nostri grandi Barolo, e bere con calma nei prossimi anni? Oppure un vino abbastanza famoso in Francia: Rosè d’une nuit, AOP Beaujolais Rosè?
E’ un vino semplice ma particolare, frutto dell’uva Gamay raccolta di notte e con una macerazione pellicolare di appena 4 ore. Ecco il frutto di qualcosa di semplice ma frutto di un lavoro basato sulla notte e sulla velocità. Non è ancora un grande vino ma potrebbe esserlo. Who knows?