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E se De Bona non si dimettesse?

Creato il 03 ottobre 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

L’assessore alla cultura è inquieta, sta riflettendo. Una tempesta di pensieri. Ci sono motivi personali e familiari che inducono alle dimissioni, come trapelato giorni fa su questa pagina flessibile come un acrobata dai saldi princìpi, E se De Bona non si dimettesse?ma l’assessore non ha tutta questa voglia di darla vinta all’opposizione. Che cos’ha proposto l’opposizione? La domanda che ritorna da tempo nella mente dell’assessore Irene Nicoletta De Bona è questa. E il fuoco amico? L’amicizia Carlino-Bonali, la collaborazione Carlino-Bonali, il sodalizio Carlino-Bonali, smentito da Bonali, è ben noto da tempo. Su internet corre lo pseudonimo “Bonalino”. Laura Carlino doveva sedere al posto di De Bona, poi ha rinunciato per preparare un sonora rivincita alle prossime elezioni. Bonali rifiuta di parlare, temendo che il centrodestra copi i progetti. Gli acchiappaidee in effetti pullulano. Carpiscono la farfalla che alita lieve, le fanno una piccola modifica genetica, e il progetto giallo diventa verde. Un riciclaggio di uso comune, diffuso. Si potrebbe organizzare un museo diffuso per esporre i progetti che volano qua e là finché l’acchiappafarfalle li fa diventare originalmente comunali. Del resto nell’epoca del falso d’autore e dell’analogia alterata è tutto normale. Le tre carte volteggiano e l’asso ce l’ha sempre il Comune.

Intanto però nemmeno gli amici del centrosinistra sanno che cosa vorrà fare chi oggi è favorito per le prossime, remote ma sempre imminenti elezioni.

La vicenda de L’arte e il Torchio poi rivela qualche perplessità. L’organizzatore non ha affatto voluto rispondere alle domande più che mai scontate di questo tempo: come desidera usare i soldi pubblici? Ce lo spiega dettagliatamente? E’ questione di moralità: il deputato Luciano Pizzetti ha spiegato come usa il denaro che riceve dallo Stato, euro per euro, rispondendo a tutte le lettere arrivate al giornale La Provincia. Un esempio di trasparenza. Il signor Elviero invece non risponde. Nessuno ipotizza clamorosi danni, ma perché tacere così ostinatamente?

Perché mai allora dare ragione all’opposizione, che non ha proposto nulla, salvo il museo diffuso che alla conformazione Cremona non si sa bene quanto possa essere adatto? E poi c’è quel disgusto che qualunque persona educata prova per l’odio antipolitico e becero che tutto travolge, confondendo assessori comunali da 1.800 euro al mese con consiglieri regionali da 13mila e oltre a parlamentari. Ruoli ben diversi, e qui siamo per la professionalità intellettuale del politico, non per la sua dipendenza da benefattori o ricchi donatori di pesanti sacchi di euro.

Quindi, tutto sommato, visto che l’opposizione temporeggia, perché dimettersi? Se la situazione personale e familiare permette la resistenza, De Bona è tutt’altro che arrendevole. C’è di che riflettere.

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