Possiamo fare a meno del pane, della pazza, del riso, dello zucchero, del vino… di tante cose, ma di una non possiamo fare a meno: l’ACQUA!
Qualcuno l’ha definita l’oro blu. Un bene prezioso, vitale. Un bene per il quale si può morire, un bene per il quale si sta già morendo. Alcuni hanno fatto una triste previsione annunciando che la prossima guerra sarà la guerra dell’acqua. Le guerre per il controllo dell’acqua sono già iniziate in Asia e in Africa. Vi suggerisco di leggere l’eccellente articolo di Antonio Di Martini “Il Corriere della Collera”.
acqua dove sei?
Cosa succede? Chi è il responsabile?
Sempre la stessa triste logica del profitto. Stiamo distruggendo poco a poco il Pianeta. Non è una novità. Ne parlano in tanti, è vero, ma sembra che siamo sordi. Ho accennato alla mancanza di acqua e allo spreco della stessa in varie occasioni su questo blog. Non è però inutile ricordare il dramma in atto, giacché una grande parte della popolazione sembra considerare che il problema non sia di sua competenza, di suo interesse o, adottando il comodo atteggiamento di chi non vuole vedere o sentire, preferisce fare finta di non capire per non assumersi la propria parte di responsabilità.
Il mondo sprofonda nelle crisi di ogni tipo: crisi economica, politica, climatica, ecologica, religiosa, etica… Chi più ne ha più ne metta! La globalizzazione ci unisce “nel bene e nel male” ma forse, purtroppo, più nel male che nel bene…
Nestlé? No grazie!
Conoscete la Nestlé?
In un’intervista, Peter Brabeck-Letmathe, presidente della Nestlé, multinazionale nata in Svizzera, ma che controlla oggi capitali e risorse nel mondo intero, affermava che gli alimenti geneticamente modificati non fanno male alla salute. Non sto scherzando purtroppo. Quel signore considera le ONG, che difendono l’acqua come un bene naturale dell’umanità, “estremiste”! Per lui, l’acqua deve essere considerata allo stesso titolo di un altro genere alimentare, quindi con un valore di mercato, soggetto a fluttuazioni di prezzo, oggetto naturale di conquista e appropriazione. Ecco il ragionamento terrificante e disumano delle forze amorali che controllano l’economia mondiale, e quindi la politica.
Questo tipo di logica, falsa quanto malsana, porta a giustificare l’accaparramento delle risorse idriche del sottosuolo, a costo di fare morire popolazioni intere, a favorire lo sviluppo di malattie e alla crescita della mortalità infantile.
Da anni, la Nestlé si prepara alla “guerra dell’acqua”. Tramite ricerche dispendiose la multinazionale ha localizzato le falde acquifere in tutti i continenti, ha estratto acqua senza preoccuparsi dei bisogni delle popolazioni dipendenti della stessa, ha distrutto le falde, stoccando grandi riserve di acqua per assetare il Pianeta e fare salire i prezzi dal momento che potrà garantire loro i più grandi guadagni, guadagni sulla pelle della gente…
Nestlé la piovra
Come funziona la truffa?
Come si può rubare l’acqua a chi la possiede e rivendergliela?
Un esempio chiaro è stato illustrato in un documentario coraggioso realizzato da Urs Schnell e Res Gehriger. “Bottled Life” che denuncia l’attività della Nestlé in Pakistan. E’ un esempio tra tanti altri. La Nestlé ha scavato pozzi , “rubato” l’acqua per poi rivenderla agli stessi abitanti sotto forma di bottiglie!
Un vero gioco da prestigiatore: l’acqua esisteva prima, scompare, poi riappare in bottiglia con qualche sostanza messa dentro per giustificare l’operazione e rivenduta ai legittimi proprietari della stessa.
Purtroppo non si tratta di illusionismo, ma di azioni reali compiute con la complicità di amministrazioni corrotte, in accordo con altri gruppi economici-commerciali-finanziari. Ognuno vuole la sua parte della gigantesca torta fatta di acqua. I benefici sono garantiti e senza rischio. Pensiamoci bene.
Un camion di acqua costa alla Nestlé 10 US $. Una volta che questa stessa quantità è messa in vendita in bottiglia vale circa 50.000US $!
Il vizio, ma anche la garanzia del successo di quell’operazione malvagia, è che il maggiore successo è vendere l’acqua a popolazioni che non hanno mai consumato acqua in bottiglia. La creazione di bisogni assurdi è alla base del sistema commerciale attuale, orchestrato dagli specialisti del marketing, dai pubblicitari e alimentati dalle mode a cui si fa fatica a scappare.
(…) “secondo uno studio dell’United Nations Comitee on Economic, Social and Cultural Rights, oggi in Pakistan, il 44% della popolazione non ha ancora accesso ad acqua potabile e sicura. Percentuale che sale al 76.5% nella popolazione delle aree rurali. Ogni anno, continua lo studio, in Pakistan muoiono più di 200.000 bambini a causa della dissenteria e l’accesso alle proprie falde sotterranee è la sola possibilità per le persone per avere acqua sicura. Insomma, l’acqua è vita, non un bene da cui trarre un indiscriminato profitto, in nome del quale, la Nestlé sta contribuendo al depauperamento delle risorse idriche, inaridendo le locali fonti d’acqua e i pozzi fino a oggi utilizzati per uso domestico e agricolo. Inoltre, l’attuale estrazione dell’acqua condotta dalla Nestlé non è sostenibile: la multinazionale preleva oro blu molto più velocemente di quanto possa essere naturalmente rinnovata, mettendo a grave rischio il diritto all’acqua delle future generazioni.” in @GreenMe.it
La Nestlé, il cui slogan è ironicamente “Good Food, Good Life” rappresenta un impero. Le acque minerali San Pellegrino, Vera, San Bernardo, Sant’Antonio, Perrier appartengono tutte al gruppo Nestlé. Non si fermano lì.
Numerose sono le marche che controllano tanti altri settori, forse comprate senza saperne l’affiliazione alla multinazionale: latte concentrate Nestlé, Nescafé, Orzoro, Perugina, olio Sasso, salumi Vismara, Locatelli, Buitoni, Pezzullo, Curtiriso, brodo Maggi, Antica Gelateria del Corso, Motta, Alemagna, After Eight, Toffee, Kit Kat, Galak, Lion, e anche i cibi per animali come Friskies e Buffet, senza dimenticare l’Oreal che inoltre pratica i test sugli animali…
I pozzi non bastano e l’acqua manca… (foto Patricia Bianchi/Senegal)
E se domani non avessi più acqua?
Se vogliamo mettere fine, o per lo meno ridurre, “il potere di questi poteri” che strangolano la gente e le risorse della terra, è indispensabile prendere coscienza. Diffidiamo della pubblicità bella e seducente quanto ingannevole e dannosa. Riprendiamo il nostro senso critico. Difendiamo il bene comune. Apprendiamo a risparmiare queste risorse che non sono infinite.
Da anni, ci fanno credere che l’acqua del rubinetto non è buona, che ha un odore sgradevole, che le analisi dimostrano la loro pericolosità per bambini, vecchi, malati… e la lista aumenta. La pubblicità martella con belle donne, sportivi e altri rappresentanti della società “sana” insegnandoci che per essere “belli dentro e fuori” bisogna ASSOLUTAMENTE bere l’acqua in bottiglia X o Y.
Dimenticano però di dire che le bottiglie in plastica rimanendo un tempo infinito esposte al sole producono Diossina, che l’acqua nelle bottiglie è un’acqua spenta, morta, carica di conservanti e che la quantità di plastica prodotta per fabbricare i contenitori di quell’acqua proviene dal petrolio, che quella massa di plastica finisce nei mari, inquinando e uccidendo la vita animali. Potrei continuare a lungo…
E’ ora di riflettere. Il furto delle risorse acquifere e l’industria dell’acqua in bottiglia sono tra i pericoli più gravi per l’essere umano, l’essere animale e la natura stessa.
Ricordiamo che chi controlla l’acqua controlla la vita!
Difendiamo l’acqua, difendiamo la vita!
Salviamo l’acqua e la gente! (foto Patricia Bianchi/Mauritania)