Magazine Cultura

E se per caso è troppo, tu fa' finta di nulla

Creato il 09 marzo 2012 da Gorgibus @chiaragorgibus
Ciao D.
come stai oggi?
Mentre ero in aereo ripensavo a quando ci siamo conosciuti e per quanto mi sforzassi non riuscivo a identificare un momento preciso. Ricordo così tante persone, facce, strette di mano, presentazioni, un colpo di fulmine che avrei proprio dovuto scansare - avevi ragione già allora - ma se cerco di afferrare l'attimo in cui ti ho visto per la prima volta, fallisco miseramente. Tu riesci a ricordare? Credo sia perché da subito l'impressione è stata quella di conoscerti da sempre, come una parte di me, della mia famiglia, un legame senza inizio e senza fine.
Però c'è un momento che ricordo, uno in particolare che mi fa sorridere a ripensarci: ti davo le spalle nel corridoio vuoto del primo piano, in realtà non sapevo di darti le spalle, non fino a quando mi hai accarezzato i capelli come fossi un cagnolino, ho reagito da permalosa ma se adesso chiudo gli occhi posso quasi sentire la dolcezza di quel momento. Te lo ricordi? Oppure è un ricordo mio soltanto? Deve essere mio soltanto perché non c'è motivo per cui tu debba ricordare un dettaglio così stupido di un'amicizia che dura da più di 10 anni. Sai che un po' mi mancano quei corridoi bianchi in cui eravamo pieni di gioia e di progetti, a te no? Non proprio la vita di allora, anche se eravamo senza pensieri la vita che ho adesso mi veste sicuramente meglio, piuttosto il modo in cui guardavamo la vita dal trampolino prima di tuffarci.
Sai cos'altro ricordo? Sono sicura che questo lo ricordi anche tu. Ricordo un giardino fiorito a metà maggio e due amici seduti sul prato, in silenzio per la prima volta, non un silenzio tranquillo, uno imbarazzato e indeciso, uno di quelli in cui ti lesioni le dita con gli oggetti che hai in mano pensando a cosa dire o a cosa fare. Te lo ricordi anche tu, non è vero? Forse ricordi meglio di come sia scappata al tuo primo tentativo, non credo di averti mai chiesto scusa per quello.
Non so come abbiamo ricominciato come se niente fosse, come se ognuno l'avesse semplicemente immaginato nella propria testa e a volte continuo a pensare che fosse così, di averlo immaginato, poi ricordo le parole di un'amica e so che non era follia o fantasia.
Lo so che siamo cambiati tanto ma ti chiedi mai come sarebbe stato se...? Ultimamente ci ho pensato tanto. Avrebbe funzionato? Ora saremmo persone diverse? Non fraintendermi, sono felice, ma non posso fare a meno di farmi domande in questo periodo, credo sia colpa tua. Non che stare insieme avrebbe cambiato il corso degli eventi, certe cose sono inevitabili, però mi ritrovo spesso a fantasticare.
Mi annoio da morire sai D.? Sai che nessuno è come noi? Non conosco neanche un'altra persona che potrebbe prendere un aereo nel giro di 3 ore perché si annoia. Neanche una  da chiamare alle cinque del mattino perché sto leggendo un libro bellissimo. (oh, by the way, ho giusto due o tre titoli da consigliarti!).
Fortuna che abbiamo già deciso che per i nostri 30 anni ce ne andiamo in Canada, almeno ho un progetto su cui lavorare quando nient'altro mi coinvolge. Sì dovrei lavorare anche agli ultimi esami e alla tesi ma almeno tu non ricordarmelo, ci sono già tutti gli altri a farlo. Ad ogni modo, ho visto dei luoghi bellissimi da poter visitare, ho un'intera cartella sul desktop piena di foto, riferimenti, indirizzi. Prima o poi te la giro.
Ti ho detto che ho aperto un nuovo blog? Forse non te l'ho detto. Non dell'ultimo, almeno. Forse del precedente ma quello ormai è andato. Ogni tanto ci scrivo quello che mi passa per la testa, ma di rado, non è un diario, o sarebbe finito come quello che ti piaceva tanto. In questo scrivo dei libri che ho letto, di qualche film che ho visto e ogni tanto un pensiero sparso. Esteticamente a me sembra bellissimo, con lo sfondo blu e azzurro, è così da me che potresti capitarci per sbaglio e capire che è il mio.
Cos'altro potrei raccontarti che non sai già? Sto preparando un esame difficile. Ho scoperto che avere un gatto non è poi così male. Credo di aver voglia di cambiare di nuovo colore di capelli, di tornare al mio, così magari ritorno me stessa. Pare che nel nuovo Monopoli non ci sia più il Vicolo Cieco, sticazzi, ho ancora quello con le finte Lire.
Si è fatto tardi, devo proprio andare. Però tu dovresti deciderti a svegliarti perché sono stanca di parlare da sola e perché la tua odiosissima madre sta diventando matta. E se per caso ti ricorderai di quello che ti ho detto oggi, e se per caso è troppo, tu fa' finta di nulla, fa' finta di non aver sentito.
Ti voglio bene. Ci vediamo tra quindici giorni.

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Magazines