Pubblicato il 2 agosto 2012 con Nessun Commento
“Con questo film voglio raccontare la miseria della ricchezza, l’ottusità dilaniante di una famiglia che, anche nella rovina, pensa a comprarsi un’automobile. Un comportamento universale in un mondo in cui tutto è gratta e vinci, voglia di apparire in televisione. Una storia, tratta dal libro omonimo di Roberto Alajmo (Mondadori), che anticipa quello che sta succedendo oggi nel nostro Paese. E non solo nel nostro Paese”.
A parlare è Daniele Ciprì, regista, sceneggiatore, direttore della fotografia e montatore italiano, noto specialmente per il lavoro registico in coppia con Franco Maresco, nel duo Ciprì e Maresco, nella serie di sketch di “Cinico TV” e in tanti film.
Daniele Ciprì è anche uno uno dei tre registi italiani in gara per il Leone d’oro alla prossima Mostra di Venezia (29 agosto-8 settembre 2012). Il suo film “E’ stato il figlio”, inserito nella sezione ufficiale “Venezia 69″ dedicata alla rassegna internazionale di lungometraggi in prima mondiale, farà certamente parlare a lungo di sé.
Tra i protagonisti del film un sempre strepitoso Toni Servillo, a ragione considerato uno degli attori italiani più intensi. Servillo è capace come pochi di passare dal registro tragico a quello sarcastico, innescando nello spettatore un processo quasi naturale di riflessione critica.
La pellicola di Ciprì è incentrata sulLa famiglia Ciraulo, che vive poveramente nel quartiere Zen di Palermo.
La famiglia Ciraulo sarà pure povera ma a certe cose proprio non rinuncia…Ad esempio, davanti all’uscio di casa tiene parcheggiata una Volvo fiammante, acquistata con il risarcimento che i Ciraulo hanno percepito in seguito alla morte di un congiunto, capitato per caso in mezzo a una sparatoria tra mafiosi.
Tutto sembra perduto quando Tancredi, il figlio maschio, durante la sua unica notte di divertimento in città ha rigato la portiera dell’auto. Non sembra un danno grave, ma il padre l’ha aggredito con violenza e, a quanto dice la polizia, il figlio per difendersi l’avrebbe ucciso…
ma non mancheranno colpi di scena.
Un film che sottolinea il degrado, la povertà e il declino di una società che sembra aver perso il valore culturale e sociale delle tradizioni, a tutto vantaggio di una vita dove trionfano l’apparenza e la superficialità.
Il film, etichetta Fandango,uscirà nelle sale italiane il 14 settembre.
Angela Laurino