E’ STATO IMPOSTO L’OSCURAMENTO, MA GRAZIE AD INTERNET, SI E’ VISTO LA CLASSE OPERAIA DI OGGI.
E’ VIVA
Il direttore di Rainew24, Corradino Mineo, aveva preannunciato la diretta televisiva dalle 13,30 per la manifestazione della Fiom di sabato 16 ottobre.
Seguire la “diretta” promessa è stato un problema. Dalle 14. 30 alle 18.00, nulla si è visto della manifestazione, ogni tanto capitava di vedere qualche intervista fra la gente, venivano inquadrate una o due persone, ma mai, mai si è visto il grande corteo lungo le vie di Roma e neppure si sono sentiti gli inteventi dei vari personaggi dal palco, preparato in piazza San Giovanni.
Contemporaneamente, c’erano riprese da Torino, per una manifestazione di ragazzi, credo a fin di bene, su iniziativa di un sacerdote. La cosa buffa era che il giornalista tentava di mettere in contrapposizione questa manifestazione torinese, “con giovani belli e pacifici” contro quella di Roma, “uomini e donne violente e pronti a menar le mani”, un giornalismo da strapazzo ed evidentemente da controinformazione. Poi naturalmente parlavano della cugina della ragazza morta, con tutte le macabre scoperte, tempo su tempo, ma niente manifestazione, niente cortei.
Evidentemente era arrivato “dall’alto” l’ordine di oscurare completamente, o quasi, la manifestazione sulla tv, a differenza della grandissima evidenza che è stata data, il sabato precedente, alla manifestazione della Cisl.
Di che avevano paura questi governanti? Che si vedesse la gente, tanta gente? Che si vedessero le scritte? Che si vedessero le belle facce degli operai, di quegli uomini veri che salvano il paese?
Oscuramento non solo su Rainew24, che è sempre un canale Rai, ma anche su Sky tg24. Niente nessun corteo.
Allora, per fortuna che c’è il computer e Internet, finalmente si son potuti vedere i cortei e sentire i discorsi di Epifani, Landini e tanti altri, attraverso i siti di Repubblica e del Corriere.
Ma quanti avranno potuto vedere bene? Chi e quanti in Italia hanno un computer e possono aver seguito la manifestazione? Pochi, pochissimi, rispetto ad una diretta televisiva.
Da Internet (siti di Repubblica e del Corriere) si è visto la a manifestazione. Una scoperta magnifica, si è vista una straordinaria “umanità”, che riempiva lo schermo.
Non è vero che la classe operaia sia scomparsa, eccola qui, viva, con la sua identità, con la sua straordinaria voglia di riprendere in mano i fili della propria storia di lavoratori, dopo tante sconfitte, umiliazioni, smarrimenti.
La classe operaia ha ora una sua identità, forse diversa da quella che avevano i nostri padri, ma un’identità capace di guidare un movimento non solo di lotte e di resistenza, ma di trasformazione di questa società malata di protagonismo, egoismo, verso una società più giusta, dove il diritto ed il sociale prevalgono sugli interessi e le condizioni meschine imposte dai “padroni”.
Il governo, la confindustria, i sindacati gregari (Cisl e Uil), vogliono l’abolizione del contratto nazionale del lavoro, perché il contratto nazionale darebbe una grande” identità” e dignità alla classe operaia, ne farebbe un gruppo a sua volta aziendale, di persone culturalmente e politicamente vivo ed operante.
I lavoratori, le migliaia di studenti, i precari, i disoccupati, i ragazzi dei centri sociali, oggi, sono diversi dai loro padri. I loro padri stavano meglio. Un metalmeccanico riusciva a mantenere la famiglia e, magari con molti sacrifici, a laureare un figlio. Ora ha assai meno, neppure i soldi per comprare la merendina del suo bambino.
La classe operaria di oggi viene brutalizzata da esponenti del governo (si pensi a Brunetta e Sacconi), da un Marchionne che vorrebbe, alle spalle dei lavoratori, i sindacati all’americana che spiano i lavoratori, Si sa, Sacconi odia la Cgil e ancora di più la Fiom. Dopo la manifestazione della Cisl e Uil aveva detto che quello era il “primo nuovo sindacato italiano”. Sperava di non vedere (ma li ha visti), il fiume di uomini e di donne della Fiom e della sinistra italiana confluire verso la frande piazza del comizio.
La classe operaia di oggi è all’attacco, il governo mastica amaro e forse da domani organizzerà una sua vendetta col varo di un “collegato lavoro” che vorrebbe distruggere lo Statuto del Diritti ed impedire ai lavoratori di ricorrere al giudice ed allo stesso giudice di intervenire, anche in presenza di enormi violazioni del diritto.
La classe operaia di oggi, formata anche da quei professori, ingegneri e scienziati che si vorrebbe umiliare strozzando ed impoverendo le Università italiane, ha manifestato contro la disgregazione dei diritti, contro l’impoverimento forzato di generazioni di precari.
Questa classe operaia rifiuta di ridursi come la Tunisia, come la Serbia, come la Romania, vuole raggiungere la Germania e lasciare il fanalino di coda dei salari, dove la colloca oggi la OCSE.
Gli intereventi sulla scuola, sull’acqua, sulla pace (della figlia di Gino Strada), sono stati eccezionali. Anche Landini si è rivelato un dirigente capace, prudente, deciso e appassionato. Fa ben sperare.
Il velenoso Sacconi (davvero ha mangiato bile), ha detto che la manifestazione della Fiom è uscita dagli anni settanta. Si sbaglia di grosso, viene dal futuro!
Un futuro in cui tutti i lavoratori vengono sottratti al processo di sfruttamento e dove la sperequazione tra le rendite e le retribuzioni dei dirigenti, può e deve trovare un giusto equilibrio e non penalizzare sempre il lavoratore.
Mi duole dirlo, ma il PD non è il referente della classe lavoratrice, anche se in gran parte lo votano. Ha la testa altrove, vorrebbe conquistare il blocco sociale moderato dal sentire fascistoide berlusconiano.
Può darsi addirittura che faccia pressione sulla Fiom per cercare un compromesso sul “collegato Lavoro” , perché accetti le condizioni del nuovo padrone delle ferriere.
Si capirà nelle prossime settimane se sarà possibile tradurre in risultati politici e sociali la grande giornata del 16 ottobre che la generosa classe lavoratrice italiana ci ha regalato.
La classe operaria è più viva che mai, ma ha bisogno in parlamento di un partito che ne rappresenti gli interessi.
Per tornare alla comunicazione televisiva della grande manifestazione della classe operaia di oggi, i tg tutti, compreso quello della 7, hanno dato grandissimo risalto alle parole di un deficiente del PD, tal Boccia (sconfitto da Nichi Vendola alle primarie in Puglia), che col dente avvelenato forse dalla sconfitta subita in Puglia, ha svillaneggiato la manifestazione di questa classe operaia.
Immancabilmente tutto ciò è stato ripreso e buttato nel ventilatore dai telegiornali pubblici e privati del paese di berlusconia, col risultato che da quella manifestazione, il PD, è uscito ancora più spezzato, storpio, litigioso. Come al solito.
Hai voglia Bersani di correre ai ripari! Finché gente del genere sta vicino a te, i risultati saranno questi.