Chissà cosa vuol dire davvero l’espressione ”fare giustizia”. Chissà cosa significa perdere un figlio, un fidanzato, un amico per mano di qualcuno che tu paghi per proteggerti. Per mano di chi deve darti sicurezza e non la morte. Morire a 18 anni è sempre più ingiusto. Se a ucciderti, poi, non è la malattia ma l’ignoranza assassina di un mondo costruito per fare solo del male, allora cosa vorrà mai dire, a questo punto, ”fare giustizia?”.
Forse fare un po’ giustizia puo’ essere anche ricordare per sempre, non lasciare che neppre un uomo al mondo dimentichi lo squallore di un polziotto che causa la morte di un ragazzo di 18 anni. E’ questo che prova a fare il film “E’ stato morto un ragazzo”, del giornalista Filippo Vendemmiati, che ricostruisce la vicenda di Federico Aldrovandi, il 18enne morto il 25 settembre del 2005 durante un intervento di polizia. Il film è stato selezionato fra i migliori documentari italiani del 2010 e parteciperà in concorso al “Bif&St-Bari International Film&Tv Festival”, in programma nel capoluogo pugliese dal 22 al 29 gennaio 2011.
Della manifestazione dedicata al cinema che si tiene per la seconda volta a Bari, Ettore Scola è presidente e Felice Laudadio è direttore artistico. Il film del giornalista della Rai di Bologna, dunque, concorrerà al ‘Premio Vittorio De Seta’ per il regista del miglior documentario italiano del 2010.
Il programma definitivo verrà annunciato nel corso di una conferenza stampa che si terrà lunedì 10 gennaio 2011 alla Casa del Cinema di Roma, presente anche Nichi Vendola, governatore della Regione Puglia che promuove l’evento organizzato dall’Apulia Film Commission.
Per la morte di Aldrovandi i quattro poliziotti che fecero il controllo quella mattina sono stati condannati in primo grado per eccesso in omicidio colposo, e altri tre loro colleghi sono stati condannati per il depistaggio delle indagini.