Palinsesti scombussolati e telecamere puntate davanti al piazzale della scuola “Morvillo-Falcone” di Brindisi, sconvolta dall’esplosione di una bomba. Il fermento televisivo si rincorre nei telegiornali con parole e immagini che cercano spiegazioni e tentano di capire la nuova tragedia che ha colpito inaspettatamente Brindisi e di riflesso, l’Italia. Un attentato, vile, crudele, terribile. Un duro colpo inferto all’Italia. Un attacco senza precedenti.Un fatto anomalo. Le ipotesi si dibattono tra, la pista mafiosa, l’atto criminale di un folle, la volontà di destabilizzare il paese già in preda ad un momento politico delicatissimo. Un quadro complesso a partire dal nome della scuola, che rievoca un film già visto, la data, molto vicina alle rievocazioni, il clima italiano, sotto elezione, basta e avanza per mettere ansia, per preoccupare le istituzioni e i cittadini.
Una modalità terrificante, crudele, l’efferatezza rivela, che si vuole creare il massimo del terrore possibile. L’esplosione ferisce, lacera, ustiona. Colpire al cuore i cittadini, le famiglie che mandano i figli a scuola, al “sicuro”…in quella scuola, dove si insegna a scardinare le regole mafiose. Una scuola che porta il nome di Falcone. Una scuola che ha raccolto il grido di battaglia di Falcone, contro la tradizione mafiosa. Una scuola importante, perché è un simbolo per chi vuole combattere la mentalità della criminalità e vuole uscire dalla morsa dell’illegalità. Giovani vite che, acculturate, possono ribellarsi alle regole ferree che tengono unite le maglie del crimine. Perché con la paura si impedisce la coscienza critica che consente la libertà di scelta. L’unico modo per sconfiggere la logica della paura è il coraggio di opporsi, come hanno fatto Falcone,
Borsellino e tanti alti e come immediatamente ha fatto la Puglia, scendondo in piazza, unita, compatta, perché non possiamo arrenderci alla violenza che, rimane un fatto unico nella storia del nostro Paese, si è svolta in una scuola… e il tema dei prossimi giorni, sarà: CHI? Chi, ha osato, tanto?