Nella prima parte del post ho parlato di quanto noi bambini degli anni ’80 abbiamo desiderato il Casio, l’orologio digitale pluri-accessoriato recentemente tornato sui polsi di grandi e piccini.
E’ tornato il Casio
Ogni epoca ha i suoi balocchi e se oggi la rete è piena di giochi e concorsi online che promettono di premiare lo speranzoso (e pagante) concorrente con un Iphone, trent’anni fa, quando internet non era ancora stato inventato, esistevano giochetti assai più caserecci (ma altrettanto dispendiosi) per tentare di conquistare un CASIO.
Se eri molto abile e dotato di stratosferico deretano, potevi tentare con il ragno meccanico delle giostre. Avete presente quelle teche stracolme di pupazzi, portachiavi e altre cianfrusaglie sul cui destino incombe un ragno metallico che, per la modica cifra di 100 lire (oggi 2 €), potevi manovrare grazie a due pulsanti?
La pesca magica
Be’ nell’estate del 1985 ci spesi interi pomeriggi e molte paghette ma acchiappai soltanto un portachiavi dell’Udinese, un braccialetto dei Duran Durane un puffo di peluche con un occhio solo. Credo che con tutte le monetine che ho inserito in quell’aggeggio, avrei potuto tranquillamente comprarmi un Rolex, altro che Casio!
Finita l’estate provai a conquistare l’orologio dei miei sogni al bar sotto casa dove lo si poteva vincere scartando i “Preferiti”.
I “Preferiti”, che in alcune regioni d’Italia si chiamano “Boeri”, erano (o sono?) dei gusci di cioccolato piuttosto scadente che racchiudevano un’ ancor più scadente ciliegia affogata in una letale soluzione di zucchero e maraschino. Nessun bambino avrebbe mai acquistato una di quelle aberrazioni dolciariese non fosse stato spinto dalla prospettiva di trovare, all’interno dell’incarto rosso, un bigliettino con su scritto: HAI VINTO!
Io trovai tante volte la scritta HAI VINTO, ma sempre seguita da un numero (1,2 o 3) e questo non voleva dire che avevi diritto a 1, 2 o 3 orologi ma bensì a 1,2 o 3 cioccolatini al maraschino. Un pomeriggio, con un investimento iniziale di 2 Preferiti, riuscii a scartarne 12 e a ubriacarmi prima di conquistare l’orologio.
Le madri del quartiere sporsero formale protesta e il barista fu costretto a sostituire la pesca dei Preferiti con un distributore ibrido di gomme da masticare e palline di plastica.
Le palline di chewing gum e quelle di plastica erano assolutamente identiche d’aspetto, salvo il fatto che quelle di plastica, oltre ad essere evidentemente più croccanti, avevano un buchino nel quale era infilato un bigliettino arrotolato. Aprendo il rotolino trovavi un simbolino dei tarocchi che, confrontato con il catalogo premi affisso sul distributore, ti diceva se e cosa avevi vinto.
Per vincere il Casio bisognava trovare il simbolo del Sole. Pescai di tutto: la Morte, l’Appeso, la Temperanza, la Papessa…
Insistetti sino a quando, con l’avvento degli HIP HOP, orologi a lancette con il cinturino in gomma profumata, gli orologi digitali passarono da “troppo giusto” a “troppo scarso”.
Sì, alla fine il Casio non l’ho mai avuto e, quasi quasi, visto che è tornato di moda, ne approfitterò per comprarne finalmente uno e realizzare un mio sogno d’infanzia. Magari, già che ci sono, mi prendo anche un paio di spalline da giacca a tripla imbottitura e una piastra per fare i capelli frisé… Tanto, prima o poi, tutto torna di moda!
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