Nonostante le premesse che il suo nome sembra anticipare, Angelica non è un angelo: è una ragazza semplice, un po’ impacciata, impaurita nel giorno del test d’ingresso a Medicina. Quel giorno, però, si trasforma in breve in una benedizione: di fronte l’ingresso della facoltà incontra Michele Esposito, il ragazzo di cui si innamora rapidamente e perdutamente – ricambiata. Ma E tutto il resto appresso, nonostante il preambolo, non è una storia d’amore, perché Angelica cade presto nel baratro infernale causato dal lutto: Michele muore in un incidente stradale, e a lei tocca raccogliere i cocci di una relazione troncata inaspettatamente.
Il titolo E tutto il resto appresso riassume il contenuto essenziale del racconto, volto ad esplorare il tragico impatto con la morte imprevista della persona amata, e tutto ciò che un evento del genere si porta dietro.
Perché niente è più vero del dolore. Angelica riesce ancora a respirare, a muoversi, ma sa di morire dentro ogni volta che ripensa al suo Michele. L’umore della ragazza si fa dunque sempre più incurabile, simile a un cupo giorno di pioggia battente in una città di cui non si conoscono le coordinate. E il suo senso di colpa acquista i connotati fisici di un corpo mostruoso nero, sempre più grande e ingombrante. Invalidante.
Fino a un improvviso colpo di scena.
Angelica parla al lettore attraverso il suo diario, un espediente utilizzato per mettere in scena il classico racconto memoriale, che fornisce soprattutto l’occasione di un’analisi in retrospettiva, in cui ampio spazio viene affidato alla rielaborazione degli eventi e dei sentimenti. Il tono della narrazione non risulta però lamentevole o pedante: la protagonista deve lottare con sensi di colpa e vuoti generati dall’assenza, e il tempo per piangersi addosso deve convertirlo in qualcosa di produttivo, non lasciando spazio al “mostro” che vuole isolarla.E tutto il resto appresso si pone dunque come un graphic novel inusuale, in cui le parole lasciano sottintesi non sempre scontati e la cui narrazione in immagini è intessuta di musica: in una delle prime tavole spiccano una citazione dei Pink Floyd e la caricatura di Bob Marley, per non parlare poi della toccante citazione testuale di “Ashes to Ashes” di David Bowie, colonna sonora del funerale di Michele.
L’opera è uscita ad Aprile, nella collana Le Ali di Tunuè, sceneggiata da Alessandro e Francesca Di Virgilio e disegnata da Mauro Cao, un habitué della casa editrice latinense. Cao ha infatti disegnato per Tunué Bookcrossing, conquistando il Premio Carlo Boscarato nel 2009 come migliore esordio italiano.
Oltre ai contenuti, che per l’atmosfera intimista e per l’ampio spazio dedicato all’introspezione drammatica ma necessaria dei personaggi possono essere ricondotti alle modalità orientali del racconto, anche lo stile grafico “denuncia” l’influenza del fumetto giapponese, come le figure smilze dagli occhi grandi, la poca ombreggiatura e le linee marcate: Cao ci dona una definizione dei volti – così come quello dei corpi – non pienamente realistica, senza per questo poter essere definito caricaturale. Nei primi piani e nei campi medi gli sfondi sono abbastanza abbozzati, rimanendo spesso a tinta unita o con pochi elementi distintivi; viceversa, quando ad entrare in scena ci sono inquadrature a tutto campo, il tratto di Cao indugia su quanti più particolari possibili. Ottima la scelta, quasi obbligata, del bianco e nero con sfumature di grigio, che sposa perfettamente il mood del racconto, drammatico e speranzoso al contempo.
La lettura è molto godibile e lascia ampio spazio alla riflessione, conducendo quasi forzatamente il lettore alla meditazione sulla morte come momento fondamentale dell’esistenza: è per questo che seppure in un primo momento si può pensare a uno specifico target adolescenziale, in realtà questa storia di formazione così teneramente cupa, nostalgica e capace di aiutare a lottare contro le illusioni e le delusioni della vita si rivela affascinante a prescindere dall’età.
Abbiamo parlato di:
E tutto il resto appresso
Francesca Di Virgilio, Alessandro Di Virgilio, Mauro Cao
Tunuè, aprile 2014
80 pagine, bianco e nero – 9,90 €
ISBN: 978-88-6790-100-5