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È un niente finire nel tunnel...

Creato il 19 dicembre 2012 da Ottavia @bisc_otti

! attenzione, post ad alto contenuto kawaii e per nulla fashion related !
(Premessa)Da quando ho iniziato a frequentare il master che mi ha portata a Milano sono tornata al ''tempo pieno'' delle elementari.Lezioni la mattina e lezioni il pomeriggio con pausa pranzo di un'ora nel mezzo.Tutto ciò per i milanesi significa una cosa sola: SCHISCIA.
Avete aggrottato le sopracciglia anche voi leggendo la parola ''schiscia''?
Spero di sì perché questo vorrebbe dire che non ho fatto una figuraccia quando sono caduta dal pero alla proposta ''schiscia domani?''
Ho scoperto che ''schiscia'' è il termine utilizzato dai milanesi per indicare il pranzo al sacco del resto d'Italia.
(Potevano chiamarlo così e invece no.)
Bene, detto questo chiudiamo la lunghissima parentesi della premessa e passiamo alle cose importanti.
Pur non sapendo cucinare nulla che implichi uno sforzo maggiore dell'aprire un pacchetto di qualcosa (solitamente sofficini) e buttarlo in una padella di olio bollente sono stata felicissima della proposta per un solo semplicissimo motivo.
Finalmente avevo una scusa valida per comprare lui:
È un niente finire nel tunnel...
Ho sempre sentito l'esigenza di un bento box di Rilakkuma nella mia vita e finalmente, grazia agli orari impegnativi del master avevo trovato una scusa per acquistarlo.Stavo per procedere all'acquisto quando mi sono ricordata dei tempi di spedizione Cina-Italia.
Il mio master dura meno di un anno, i tempi medi quando si acquista dalla Cina sono decisamente lunghi, i tempi medi quando si acquista dalla Cina quando le spedizioni sono gratuite sono decisamente più lunghi.
Scartata l'opzione ebay.com ho rivolto tristemente lo sguardo ai miei Tupperware e ho sospirato.
Poi mi sono ricordata di via Paolo Sarpi.
Via Paolo Sarpi, per chi non lo sapesse, è la Chinatown milanese, praticamente il paradiso per chi come me ama passare i pomeriggi tra pacchi di cibo non meglio identificato e noodles istantanei.
(Wikipedia ve lo spiega meglio e vi dice anche dov'è)
Oltre ai noodles a 60 centesimi e alla bigiotteria di dubbio gusto in via Paolo Sarpi si possono trovare moltissimi negozietti ''baazar'' che vendono un po' di tutto e dove, frugando bene si può trovare qualsiasi cosa.
Felice della mia intuizione sono saltata sull'autobus e, dopo una lunga ricerca ho trovato quello che cercavo:
È un niente finire nel tunnel...
La sera ho invocato l'aiuto del fidanzato per preparare qualcosa di commestibile e ci siamo messi (chi più, chi meno, emh) ai fornelli.
È un niente finire nel tunnel...
Obiettivo:
Riso alla cantonese, wurstel a polipetto e le decisamente poco cinesi carotine al burro.
Risultato:Riso alla quasi cantonese (mi ero dimenticata di comprare salsa di soia e piselli)
Carotine al burro (brutte in foto ma tanto buone)Wurstel a quasi polipetto (dovevano venire così e insomma...)
È un niente finire nel tunnel...
Dopo questo primo tentativo le strade che mi si aprivano erano essenzialmente tre:
1. Rinunciare e tornare alla piadina della piadineria davanti allo IED (rafforzando così lo stereotipo romagna=piadina)2. Continuare lungo la mia strada, cercare nuove ricette, imparare a cucinare.
3. Impazzire del tutto e iniziare a cercare le peggio cose su ebay.com per rendere i miei pranzi a-d-o-r-a-b-i-l-i (indipendentemente dal cibo).
Vi lascio immaginare come è finita.
È un niente finire nel tunnel...È un niente finire nel tunnel...È un niente finire nel tunnel...È un niente finire nel tunnel...
È un niente finire nel tunnel...È un niente finire nel tunnel...

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