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East Journal va in vacanza. A settembre nuovi progetti

Creato il 26 luglio 2013 da Eastjournal @EaSTJournal

Posted 26 luglio 2013 in  with 1 Comment

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East Journal va in vacanza, le pubblicazione ad agosto saranno meno frequenti e irregolari. Ci riposiamo un po’ in vista di settembre pronti a ripartire con nuove energie. Nell’ultimo anno molto è stato fatto. Vogliamo fare con voi il punto, poiché da voi è venuto lo stimolo a crescere. Il numero di lettori è infatti raddoppiato in un anno, assestandosi a quarantamila utenti unici mensili. La fiducia che ci avete dato ci ha spinto a fare un passo ulteriore: si tratta di Most, rivista quadrimestrale che ha visto la collaborazione di importanti firme del giornalismo che guarda a oriente. La rivista Most è in contatto con realtà editoriali con le quali speriamo, a breve, di poter raggiungere un accordo per una migliore diffusione e promozione del nostro lavoro. A settembre vi diremo qualcosa di più.

Most è anche il nome della nostra neonata associazione culturale, con la quale intendiamo promuovere la conoscenza della storia e dell’attualità dell’Europa centro-orientale (troppo spesso ignorata) andando nelle scuole, organizzando convegni e seminari, incontrando i lettori per discutere dei temi trattati dal sito e dalla rivista. Per questo ringraziamo il circolo Polski Kot di Torino che ci ospita sempre con gentilezza e amicizia dandoci la possibilità di entrare in contatto con esperti e appassionati. Da settembre forse ci vedrete più spesso in giro, veniteci a trovare.

Recentemente è nato NetWorld, un gruppo di siti indipendenti che si occupano di politica estera. Si tratta di realtà simili a East Journal, realizzate da giovani (esperti nei propri settori) che vogliono far conoscere e raccontare il mondo al di là dagli stereotipi con cui, sovente, la nostra informazione si approccia alla politica estera. NetWorld porta avanti l’idea di una informazione verticale, che vada in profondità, con persone che si trovano davvero sul posto: a Bangkok come a Sarajevo, al Cairo come a Shanghai. L’obiettivo è quello di costruire qualcosa insieme, offrendo ai reciproci lettori un’informazione a tutto tondo sulle cose che accadono nel mondo. Anche in questo caso, da settembre, ci saranno sviluppi.

Infine ringrazio chi ci legge ma anche chi scrive: la redazione tutta e i nuovi collaboratori. East Journal nasce dal niente, senza un soldo investito, ed è la dimostrazione di come si possa fare della buona informazione pur senza avere mezzi economici. Tutti coloro che tengono in piedi East Journal lo fanno nei ritagli di tempo. Pensate cosa potremmo fare con un gruppo editoriale alle spalle! E pensate quanto poco sanno fare quelli che, pur con grandi disponibilità di denaro, riescono solo a mistificare, banalizzare, prendendo in giro il lettore e la sua intelligenza. Non fraintendeteci, non crediamo di essere i “migliori”, sappiamo che c’è tanta gente più in gamba di noi. E sappiamo di avere dei limiti. Ma siamo stanchi di assistere a questo quotidiano impoverimento della nostra informazione, piegata su logiche politiche o di potere. Un’informazione libera non può stare agli ordini dei magnati dell’industria o dei leader politici. La nostra informazione è in cattività, e anche il nostro paese lo è. Ma non saremo mai stanchi di fare giornalismo in un altro modo pur consapevoli di quanto sarà difficile farci sentire, con tutto questo rumore di fondo. Grazie quindi a voi lettori per starci a sentire, anche noi siamo qui per ascoltarvi.

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