Dopo mille confabulazioni e ondate anomale di chiacchiericcio che procedevano in senso opposto fino a scontrarsi fragorosamente con l’effetto di un bagno schiuma, la conclusione dell’inquieta vicenda del direttore del giornale La Provincia di Cremona è una banalissima multa per eccesso di velocità. La multa di tutti, la preferita dagli italiani e dal loro frenetico piede.
Ci sono infatti automobilisti biechi, che con cocciuta premeditazione parcheggiano anche negli interstizi più stretti rendendo infernale la vita di ciclisti e pedoni, ma sono solitamente di più gli affascinati dal demone della velocità oppure gli indolenti dall’acceleratore distratto, che per forza di gravità scende da solo.
Così finisce una delle vicissitudini più appassionanti del gossip cittadino e non solo. Si bofonchiava di palloncino, di patente ritirata, di provvedimenti orridi, si dava per certo che il direttore del giornale sarebbe andato a piedi. Il che non è un male, anzi. Sarebbe stato bello sentirgli dire: “A pensarci, è molto meglio andare a piedi che in macchina”, ma i giornali si fanno molto in fretta, tempus fugit.
La multa la multa. Capita a tutti, umanizzando il direttore. Resta il problema della mobilità. Come fare a muoversi rapidamente e in modo eco-compatibile secondo le esigenze della produzione, non del diletto?