Se un tempo le famiglie che abitavano vicine si conoscevano tutte tra di loro, e potevano avere rapporti più o meno stretti che andavano dal semplice “buongiorno e buonasera” al frequentarsi quotidianamente, oggi questa prassi è molto meno diffusa, merito di uno stile di vita moderno che predilige i luoghi chiusi e la frenesia. Sono pochi insomma, per esempio, i ragazzi che possono considerare il nucleo che vive vicino come una seconda famiglia, le donne che si riuniscono per prendersi il caffè, gli uomini che dopo il lavoro si mettono a chiacchierare e giocare a carte: tutte consuetudini sopravvissute in poche “isole felici”.
Per porre rimedio a questa perdita di relazioni umane è nato il “Social Street”, che prende spunto dal gruppo “Residenti in Via Fondazza – Bologna”, e il cui obiettivo è quello di socializzare con i vicini della propria strada di residenza al fine di instaurare un legame, condividere necessità, scambiarsi professionalità, conoscenze, portare avanti progetti collettivi di interesse comune e trarre quindi tutti i benefici derivanti da una maggiore interazione sociale. Per raggiungere questo obiettivo a costi zero, ovvero senza aprire nuovi siti, o piattaforme, Social Street utilizza la creazione dei gruppi chiusi di Facebook. In poco tempo il fenomeno ha contagiato varie città d’Italia, tra le quali Palermo, Roma e Milano.
La prima esperienza del tipo a Napoli e provincia è “Social Street Via Roma“, a Torre Del Greco, gruppo creato da Angelo Buonincontro, il quale ha spiegato quanto segue:
“Basta pensarci un attimo e ci rendiamo conto che nel quartiere dove viviamo o lavoriamo non conosciamo quasi nessuno, e magari ci sta qualcuno che ha bisogno di noi o viceversa. L’obiettivo è proprio quello partire dal virtuale e mettere in contatto persone diverse fra loro che non si conoscono, ma che possono aiutarsi fra di loro ed essere un po’ meno soli. Oggi è difficile fare conoscenza dal vivo,è molto più facile farla tramite un PC: sui social network abbiamo un sacco di amici e poi nel reale siamo soli.
In una Social Street si può fare davvero di tutto, in ogni ambito, si può ad esempio proporre una iniziativa sociale così come, perché no?, creare lavoro. Il tutto sganciato dalla politica, dalla quale, ci tengo a precisare, non abbiamo nulla a che fare”.
Se desiderate ricevere ulteriori informazione sul “Social Street”, potete visitarne il sito ufficiale cliccando qui.