Alieni, come omini verdi con le braccia lunghe e la testa grossa? Niente di tutto ciò. Con ogni probabilità, dovessero esistere delle forme extraterrestri sufficientemente evolute, dovrebbero assomigliare a gigantesche meduse. È il parere di Maggie Aderin-Pocock, esperta di satelliti e consigliere del governo britannico. Aderin-Pocock ritiene che la vita extraterrestre è molto più probabile di quanto si pensi. Ma non è rapportabile alle immagini di cui spesso fumetti e cinematografia danno sfoggio. In questo caso il riferimento è a cnidari grandi come un campo di calcio, con appendici a forma di cipolla e un ventre color arancione. Secondo la studiosa USA questo tipo di ET vivrebbe assorbendo luce attraverso la pelle e una mastodontica apertura boccale, in grado di filtrare le molecole di metano. Questo tipo di esseri viventi portebbero benissimo abitare mondi analoghi a quelli di Saturno, Titano e Giove, “naavigando” nell'atmosfera a base di idrocarburi e comunicando con impulsi luminosi. Inoltre potrebbero essere forme di vita a base di silicio, e non di carbonio come si è soliti sospettare immaginando altre realtà biologiche: “Il punto è che siamo influenzati da tutto ciò che circonda”, dice Aderin-Pocock, “per cui finiamo per assimilare agli alieni forme simili a quelle che abbiamo intorno”. Niente di più sbagliato. In altri mondi, infatti, potrebbero sussistere condizioni tale da portare a caratteristiche anatomiche e fisiologiche diversissime dalle nostre. “Ne sono convinta”, prosegue la studiosa, ammettendo che la sua teoria dovrebbe essere ben più verosimile di quella contemplante i piccoli omini verdi dell'immaginario collettivo. Ma se così fosse non cambierebbero le chance di poter comunicare con ET, anche perché non si tratterebbe di specie particolarmente evolute; e poi ci potrebbero essere discrepanze temporali tali da non far coincidere mondi tanto distanti.
Alieni, come omini verdi con le braccia lunghe e la testa grossa? Niente di tutto ciò. Con ogni probabilità, dovessero esistere delle forme extraterrestri sufficientemente evolute, dovrebbero assomigliare a gigantesche meduse. È il parere di Maggie Aderin-Pocock, esperta di satelliti e consigliere del governo britannico. Aderin-Pocock ritiene che la vita extraterrestre è molto più probabile di quanto si pensi. Ma non è rapportabile alle immagini di cui spesso fumetti e cinematografia danno sfoggio. In questo caso il riferimento è a cnidari grandi come un campo di calcio, con appendici a forma di cipolla e un ventre color arancione. Secondo la studiosa USA questo tipo di ET vivrebbe assorbendo luce attraverso la pelle e una mastodontica apertura boccale, in grado di filtrare le molecole di metano. Questo tipo di esseri viventi portebbero benissimo abitare mondi analoghi a quelli di Saturno, Titano e Giove, “naavigando” nell'atmosfera a base di idrocarburi e comunicando con impulsi luminosi. Inoltre potrebbero essere forme di vita a base di silicio, e non di carbonio come si è soliti sospettare immaginando altre realtà biologiche: “Il punto è che siamo influenzati da tutto ciò che circonda”, dice Aderin-Pocock, “per cui finiamo per assimilare agli alieni forme simili a quelle che abbiamo intorno”. Niente di più sbagliato. In altri mondi, infatti, potrebbero sussistere condizioni tale da portare a caratteristiche anatomiche e fisiologiche diversissime dalle nostre. “Ne sono convinta”, prosegue la studiosa, ammettendo che la sua teoria dovrebbe essere ben più verosimile di quella contemplante i piccoli omini verdi dell'immaginario collettivo. Ma se così fosse non cambierebbero le chance di poter comunicare con ET, anche perché non si tratterebbe di specie particolarmente evolute; e poi ci potrebbero essere discrepanze temporali tali da non far coincidere mondi tanto distanti.
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