La scorsa settimana il CERN di Ginevra (Svizzera) ha dichiarato trionfalmente di essere riuscita ad isolare per un tempo apprezzabile una discreta quantità della celeberrima antimateria.
Nella sede svizzera del più potente acceleratore di particelle mai costruito dall’uomo un’equipe composta da numerosi scienziati (tra cui diversi italiani) da mesi è impegnata a far collidere dei fasci di elettroni accelerati a velocità altissime (= grandi valori energetici coinvolti).
Sono stati così ottenuti i primi atomi isolati di anti-idrogeno che però sono sopravvissuti per pochi millesimi di secondo, un tempo troppo basso per poter effettuare esperimenti ed osservazioni.
Giorno 18 Novembre 2010 lo stesso esperimento ha fornito ben 38 atomi di anti-idrogeno che hanno resistito in stato di aggregazione per 172 millisecondi, un intervallo di tempo molto piccolo ma adeguato per poter effettuare delle ipotesi circa la produzione di ulteriori quantità del primo anti-elemento.
L’antimateria è tristemente nota grazie all’immagine negativa e catastrofica che film e libri ne hanno dato in questi ultimi anni ma in realtà si tratterebbe di una scoperta epocale in grado di far impallidire le vecchie teorie sulla fusione e la fissione nucleare, una scoperta che costringerebbe l’umanità a riscrivere i libri di fisica e chimica sulla base di una credenza filosofica: lo yin e lo yang e la dualità dell’universo.