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Ecco perché hanno licenziato Cottarelli

Creato il 04 aprile 2015 da Libera E Forte @liberaeforte

QUO VADIS

di Giovanni Palladino

A distanza di circa un anno il governo – sotto la pressione delle opposizioni e dei giornali non governativi – ha finalmente pubblicato on-line il rapporto di Cottarelli sulla “spending review” e sulla proposta dei tagli alla spesa pubblica. Il motivo di tanto ritardo, forse, è dovuto al fatto che Renzi non voleva svelare il motivo del licenziamento di un vero servitore dello Stato. Infatti Cottarelli aveva messo il dito sulla piaga del prelievo di denaropubblico fatto dai partiti e proponeva una riduzione di 700 milioni per questa voce.

Ma allo stesso tempo egli faceva una dura denuncia contro la classe politica, lamentandosi del fatto che dal Tesoro non riusciva a ottenere molti dati essenziali per quantificare tale improprio (e scandaloso) prelievo. Di qui il licenziamento di questo “maleducato ficcanaso”…

Forse molti non sanno che il 16 settembre 1958 il sen. Luigi Sturzo fu il primo a presentare un Ddl. per regolamentare e contenere questa “idrovora” inserita nelle casse dello Stato.

In quell’occasione Sturzo disse in Senato: “Quando entrate e spese sono circondate dal segreto circa la loro provenienza e destinazione, la corruzione diviene impunita, manca la sanzione morale dell’opinione pubblica, manca quella legale del magistrato e si diffonde così nel Paese il senso di sfiducia nel sistema parlamentare. Noi abbiamo ormai una struttura dei partiti con spese che aumentano di anno in anno in maniera tale da superare ogni immaginazione.

È quindi necessario e urgente che una legge regoli le finanze dei partiti, ne proibisca i finanziamenti da parte di enti pubblici e di imprese private, ne renda pubblici i bilanci, fissi il massimo che ciascun candidato possa ricevere ed erogare per le spese elettorali, pena la decadenza del mandato. Se non si arriva ad affrontare con coraggio la situazione, non solo le elezioni politiche, ma anche le municipali, le provinciali e le regionali saranno inficiate di corruzione”.

Ma nel 1958 neppure la grande immaginazione del senatore a vita Luigi Sturzo poteva pensare che si sarebbe arrivati un giorno a cifre di “prelievo” da record mondiale e che un serio e onesto servitore dello Stato sarebbe stato licenziato dal governo solo perché si era permesso di fare la necessaria trasparenza in materia e di proporre una prima riduzione a quella potente “idrovora”.

Si possono fare mille provvedimenti per incentivare l’occupazione, ma se non si licenzia (almeno in parte) la corruzione politica ed economica dal Paese, “invano si affaticano i costruttori”. La riforma più importante è quella delle nostre coscienze.

Buona Pasqua!


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