Buongiorno stelline! Devo proprio ringraziarvi per aver letto il mio ultimo post, per averlo commentato e condiviso. Non avete idea di quanto mi renda felice tutto questo. Nonostante l’ansia da prestazione che ora mi coglie inesorabile, sono davvero commossa.
Oggi vi parlo della palestra, quel luogo del demonio. Mi sono iscritta l’anno scorso proprio di questi tempi, perché ero ormai diventata una larva (le conseguenze dell’essere donnamerda fino al midollo) e avevo bisogno di una valvola di sfogo. Diciamo che un po’ mi è servito e sono anche vagamente dimagritAHAHAHAH.
Quando vado in palestra lascio a casa l’iPhone, ardita, e mi sento come nel 1995. Così sono costretta a guardarmi intorno. Ma alla fine guardare la gente (e soprattutto dare soprannomi) è una delle cose che preferisco ever. Questo post è un resoconto del mio people watching in questo magico microcosmo. Sono stati mesi di attenti studi in cui ho elaborato delle teorie sociologiche che Raffaele Morelli non sei nessuno.
Per prima cosa ho capito che no, un fidanzato in palestra non lo troverò MAI.
Come dice il mio migliore amico, se uno ti broccola mentre sei lì orrendamente sudata, beh allora sei proprio top. ECCO, APPUNTO. Io in palestra ricopro il ruolo dell’emarginata, non ci sono cazzi. Non mi si fila nessuno, neanche i gay, SCANDALO. Sarà perché mi metto ad ascoltare la musica e guardo tutti con aria di sufficienza? Certo. Tutta questione di atteggiamento, come sempre. A parte le ripercussioni sociali, la posizione della reietta è decisamente privilegiata, altrimenti col cavolo che sarei riuscita a scrivere questo post!!1!
Dunque, da quello che ho potuto notare, posso affermare che la gente in palestra se la sente caldissima e si guardano negli specchi più spesso di Paris Hilton.
Non so come facciano, non lo so. Io mi vedo brutta, sudata e grassa, ma loro no, loro si vedono fighi. Al 90% ovviamente non lo sono. Per esempio, i morti di figa, che – attenzione – comprendono anche alcuni istruttori, sono bruttini e/o anzianotti e passano il tempo prevalentemente a sfilare per la sala, pavoneggiandosi senza alcun motivo. NEEEEEEXT.
Nella loro trappola però cadono le galline e le vecchie. Le galline sono quelle che si sentono Jane Fonda e passano la vita in palestra, tanto da avere l’abbonamento platinum. Queste stronze sono davvero molto fierce. Sempre costantemente nude nello spogliatoio, conoscono tutti, flirtano, parlano di abbronzatura, trucchi e altre robe da donnine. Io le odio, perché non riesco MAI a inserirmi nei loro discorsi e perché non si fermano MAI durante la lezione, quando io invece sono lì ansimante, con un infarto in corso. Le vecchie sono le best friends forever delle galline e sono spesso vestite da strappone nonostante la veneranda età. A loro voglio bene.
Poi ci sono gli zarri, quelli più larghi che alti, prevalentemente pelati, pieni di orribili tatuaggi tribali. Se ne vanno in giro con in mano pesi da ventordici chili e si sentono Rocky Balboa. Loro sono legati da forte amicizia, si aiutano, si scambiano consigli, sono gli uuuomini veri che parlano di motori, calcio e figa. Sono esattamente la tipologia di uomo che a me non piace, perché un conto è essere maschi e avere le spalle larghe e la barba, un conto è avere il cervello grande come una nocciolina. Quanto mi piace generalizzare non ve lo so spiegare.
Gli sfigati sono quelli che mi fanno più tenerezza. Questa categoria comprende uomini (e donne) che proprio li vedi e dici “maronna mia, che sfigati”; a lezione non riescono a tenere il tempo o fanno gli esercizi in modo sbagliato. Sono completamente asessuati, ma sono un amore e a loro voglio bene come ai coniglietti bianchi e paffuti che cuoricino sempre su Instagram.
I boni sono boni e non hanno altra funzione all’interno della palestra se non quella di allietare i momenti di fatica. Ce ne sono pochissimi, sono delle mosche bianche. Qualche mese fa mi ero innamorata di uno di loro, un toro barbuto e muscoloso che proprio non ve lo dico cosa mi ispirava. Poi però ho scoperto che fa il cubista nei locali gay di tutta Milano (scommetto che molti di voi lo conoscono) e ho dovuto subito ricollocarlo nella categoria degli uominisessuali. Non riesco a entrare in contatto nemmeno con loro, PROPRIO IO! Che strano. E pensare che alcuni sono proprio dei cucciolini gracilini e vorrei tanto abbracciarli e accoglierli sotto la mia ala protettiva. Li becco spesso a guardare gli zarri con occhi languidi e l’effetto è sempre un po’ questo:
Gli adolescenti sono intoccabili, perché ok avere il toyboy, però non mi va di finire in galera, nonostante alcuni abbiano già dei bicipiti che ciao. Gli altri invece sono proprio in quella via di mezzo brutta brutta, con quei baffetti, quei capelli informi: orrore. ‘Sti cretinetti, poi, sono tutti presi a sbavare dietro alla femmina alfa, la Queen Bee. Lei è bionda e sfacciata. E’ proprio la puttanella che avrei sempre voluto essere. Tutti le parlano, TUTTI: i vecchi, i morti di figa, gli istruttori. Più fanno così più lei gironzola per la sala facendola annusare a tutti. Ovviamente non fa niente, va in palestra solo per farsi guardare. Ho sentito alcune galline sparlare di lei: dicono che a 16 anni non ci si può comportare così, sembra che ne abbia 30!!1! Io non so bene cosa pensare, perché un po’ la invidio e le vorrei strappare tutti i capelli, un po’ penso che abbia capito tutto della vita.
Insomma, sono una persona orribile: non riesco a fare amicizia, figuriamoci a trovare uno straccio di ragazzo.
Voi ce la fate a flirtare in palestra? Avete trovato l’uomo della vostra vita sul tapis roulant?
No dai, non ditemi che siete di quelli che socializzano, altrimenti proprio non me la sento di esservi amica, eh.
Alla prossima puntata!
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Il post Ecco perché non troverò mai un fidanzato in palestra, scritto da Ilalicious, appartiene al blog Così è (se vi pare).