Eccoci qui è una raccolta dei racconti dell’autrice americana Dorothy Parker, selezionati tra i più graffianti dei suoi scritti, che rivelano spietatamente le contraddizioni della borghesia americana degli anni ’20 e ’30.
Il primo racconto è Composizione in bianco e nero e riguarda l’incontro di una donna con un artista afroamericano. Pur non ritenendosi razzista, la protagonista dimostrerà di avere molto pregiudizi e di essere vittima di luoghi comuni.
Il secondo, Consigli alla piccola Peyton, racconta l’approccio alla vita sentimentale di una donna che non lesina critiche e consigli ad un’adolescente.
Il terzo, intitolato Il meraviglioso vecchio signore, illustra invece la conversazione che avviene tra i parenti di un moribondo in un salotto borghese mentre si attende che, nella sua camera al piano superiore, l’anziano signore esali l’ultimo respiro.
Mr Durant è il racconto di un aborto clandestino di una coppia di amanti costituita da un padre di famiglia e uomo in carriera e una segretaria ventenne.
Una bella bionda è considerato il capolavoro della Parker ed è il riassunto della vita di una bella signora bionda che, terminati gli anni delle sfilate di moda ed abbandonata dal marito alcolizzato, si ritrova a vivere facendosi mantenere da ricchi signori e bevendo nei locali clandestini per il proibizionismo. La protagonista, disperata, tenterà il suicidio proprio come l’autrice.
Che bel quadretto è la storia di una famiglia borghese composta da madre, padre e bambina. Il quadretto famigliare è apparentemente perfetto se non fosse che il padre ha altre idee per la testa.
Il piccolo Curtis racconta i disagi di una ricca famiglia snob che, non riuscendo ad avere degli eredi, ha adottato un bambino che non riesce ad adeguarsi al loro stile di vita.
Che peccato è la storia di un divorzio di una coppia che ha deciso di separarsi perché non ha niente da dirsi.
Cavallina racconta la permanenza di un infermiera mal sopportata dai suoi datori di lavoro a causa della sua faccia da cavalla.
Eccoci qui racconta invece il bisticcio tra due sposini in luna di miele, dovuto al caratteraccio della sposa.
Il narratore dei racconti è onnisciente e si astiene da ogni sorta di giudizio sugli eventi narrati ma il punto di vista dell’autrice, critico nei confronti dell’alta borghesia di cui ella stessa fa parte, trapela dalla scelta degli avvenimenti di cui parlano i racconti. Dorothy Parker è chiaramente contraria all’ipocrita perbenismo della sua società, alla condizione della donna confinata entro le mura domestiche e ai matrimoni tra persone che non si amano più. Alla penna di Dorothy Parker non sfugge nulla e colpisce a fondo con dei racconti che non si dimenticano.
Ho scoperto Dorothy Parker grazie ad un articolo di un giornale femminista che mi ha indotto a correre in biblioteca a prenotare uno dei suoi libri. Come rivela la giornalista all’inizio dell’articolo è molto difficile scrivere una biografia di Dorothy Parker, perciò mi affiderò a chi è riuscito in tale impresa ed eviterò di affrontare l’argomento. Oltre all’articolo di cui vi ho parlato, potete trovare informazioni sul libro e sulla vita di Dorothy Parker qui.
Il prossimo libro che leggerò dell’autrice americana è Uomini che non ho sposato, perciò tenetevi pronti ad una nuova recensione.