Echi dal deserto

Un concerto nel deserto tra le Piramidi di Meroe in Sudan

La cornice senza tempo delle millenarie piramidi nella necropoli reale di Meroe, nella regione della Nubia, a nord del Sudan, di recente riconosciuta dall’Unesco come Patrimonio dell’Umanità per la sua rilevanza storica e archeologica, costituirà il palcoscenico naturale per il concerto di musica sinfonica “Echi dal deserto”, il 6 e l’8 dicembre prossimi. Ad eseguirlo il Florentia Quartet, un apprezzato ensemble di strumentisti composto da due violini (Pino Tedeschi e Simone Butini), una viola (Valentina Berzi) e un violoncello (Nicolò Degli Innocenti).

In programma composizioni di autori classici come Johann Sebastian Bach (Aria dalla suite n. 4 e Adagio dal concerto 1043), Pëtr Il’ič Čajkovskij (Serenata per archi), Georg Friedrich Händel (Largo) e Pietro Mascagni (Intermezzo da Cavalleria rusticana) e contemporanei quali il gallese Karl Jenkins (Allegretto dal concerto Palladio), l’americano Samuel Barber (Adagio per archi), il russo Aleksandr Porfir’evič Borodin (Andante dal quartetto n. 2) e il franco – armeno Charles Aznavour (She).

Un evento eccezionale di estrema suggestione per la straordinaria ambientazione tra le rosse dune di sabbia, le svettanti piramidi meroitiche e un’incredibile volta stellata, con un intento benefico: parte dei proventi verranno destinati alla creazione di un polo scolastico per tre piccoli villaggi presso Meroe tramite la onlus Friends of Sudan.

Meroe, una delle più importanti città antiche dell’Africa sahariana, fu la capitale meridionale del regno di Kush tra l’800 e il 350 avanti Cristo e poi capitale del regno omonimo, esteso dall’Etiopia all’Egitto fino al 300 dopo Cristo. Ubicata nel deserto nubiano nell’ansa formata tra la quinta e la sesta cateratta del Nilo, 100 km a nord dell’attuale capitale sudanese Khartoum, dovette la sua fortuna economica all’avanzata metallurgia e all’intenso commercio tra Mediterraneo, Africa nera, Penisola arabica e Asia.