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Eclissi di sole

Da Marta Saponaro
Buon giorno oggi molti quotidiani e anche nel web, molte testate dichiarano il pericolo di assistere all'eclissi di sole invitano addirittura a stare in casa e scrivono che con la scorsa eclissi troppe persone ebbero tanti e gravi problemi di vista.
Riporto qui una delle tanti pagine web:
Da Pianeta blu webs:

ECLISSI SOLARE, L’ALLARME DEGLI ESPERTI: ATTENZIONE ALLA VISTA

Matteo Piovella, Presidente della Società Oftalmologica Italiana (Soi), avverte: “nel 1999 si ebbero numerosi casi di cecità”. eclissi solare2 “Nel 1999 ci sono stati numerosi casi di cecità da osservazione dell’elclissi solare”, ad avvertire gli italiani circa i pericoli dell’osservazione diretta del sole è uno specialista, Matteo Piovella, Presidente della Società Oftalmologica Italiana (Soi). Venerdì 20 marzo anche dall’Italia sarà possibile vedere una spettacolare eclissi solare, che coprirà il disco solare fino al 70%. Per rendersi conto della rarità del fenomeno, basti pensare che una congiuntura simile si verificò nell’ormai lontano 11 agosto 1999, che è appunto l’evento a cui fa riferimento Matteo Piovella. Il pericolo esiste e anche sedici anni fa s’invito la cittadinanza alla prudenza: “l’intensità della luce solare è così forte – spiega ancora il presidente della Soi – che osservarla in modo diretto può colpire la macula, bruciandola e quindi rendendo cieco l’individuo”.  Cosa occorre fare, dunque? Nel 1999 sulle spiagge italiane si potevano osservare file di bagnanti che guardavano il fenomeno con gli occhiali scuri oppure ponendo davanti a sé dei fogli scure simili a radiografie. Ebbene non garantiscono alcunché, secondo il dottor Piovella:
In nessuna fase dell’eclisse è possibile osservare il sole senza adeguate protezioni neanche quando l’illuminazione prodotta dal sole diviene paragonabile a quella del tramonto. L”osservazione indiretta è il metodo più sicuro anche se meno spettacolare di osservazione; dando le spalle al sole è sufficiente un cartone non trasparente alla luce, al centro del quale viene praticato un foro del diametro di mezzo centimetro attraverso il quale la luce del sole viene proiettata su un foglio di carta posizionato a circa 1 metro su cui si forma l’immagine invertita del fenomeno. Non si deve mai guardare attraverso il foro nel cartone – l’osservazione diretta deve essere sempre di breve durata e deve prevedere l’uso di filtri speciali e certificati (non è sufficiente che siano colorati, come non sono sufficienti gli occhiali da sole anche se molto scuri) o le maschere usate per la saldatura classificate con valore 14 o superiore; bisogna evitare l’impiego di filtri non certificati.
Fonte: http://scienze.fanpage.it/eclissi-solare-l-allarme-degli-esperti-attenzione-alla-vista/#ixzz3UoVaVTRr La fonte a cui si riferisce è Scienze fanage di Facebook vista da migliaia di persone.
Ricordo che anch'io guardai con il mio bimbo di due anni  quell'evento. Prendemmo una lastra che avevo in casa ed insieme a lui ,il secondo figlio aveva solo un anno e dormiva beatamente, uscimmo in giardino e guardammo insieme.
Sarà stato questo che mi fa ricordare quel particolare evento che mi ha stupito leggere tutti questi annunci che dichiarano che nel 1999, proprio l'eclissi di sole che ho visto con mio figlio, molte persone accusarono cecità, anzi ci furono, come riporta la pagina, molti casi di cecità.
Bene sapete che si possono trovare in rete i giornali di quell'anno? Ho fatto questa ricerca e sulla Stampa non viene assolutamente menzionato questo problema nemmeno il giorno seguente all'eclissi.
Dalla Stampa del 12 Agosto 1999:
se volete controllare guardate a questo link:
Italia a milioni a naso all'insù

2 Giovedì 12 Agosto 1999 Cronache LA STAMPA «Osservatori» improvvisati in tutte le città e molti, privi degli occhialini, sono finiti al pronto soccorso Scoppia la mania §| collettiva: folle nelle piazze da Torino a Palermo 1 e sulle montagne anche se qualcuno si aspettava la «notte di giorno» identica a quella / che si è verificata nella «striscia» dell'oscuramento integrale ./ / f ~r ORE 12.21 Duecento persone hanno organizzato un'ironica manifestazione davanti alle vetrine di Paco Rabanne: contrari amente alte sue previsioni la stazione spaziale russa Mlr non è caduta su Parigi. La massima durata ! dell'eclisse -2 minuti e 27 secondi - a Ramnicu Valcea. L'eclissi ha causato un repentino raffreddamento delle acque dei Mar Nero, che ha stordito i pesci consentendo ai pescatori di prenderne decine di chili con le mani. L'EVENTO DÀU^ATIANTICO ss, 1 L'Europa si ferma per l' incanto dell'eclisse In Italia milioni a naso all'insti, meno nuvole del previsto Gabriele Beccaria Congediamoci dall'eclisse con un grazie. Il tempo è stato meno inclemente del previsto e siamo ancora tutti qui a raccontarcelo. Le nubi si sono aggrovigliate in Cornovaglia e in Austria, oltre che nel nostro NordEst, ma lo spettacolo ha funzionato. La stazione spaziale Mir non ci è caduta in testa e invece di uccidere l'evento ha addirittura propiziato alcune nascite, anche in Italia. La vita continua con i figli del Sole Nero. Tutto liscio come un soap opera televisiva o un film al cinema, come una giornata a EuroDisney o una gita al mare, tanto che è lecito sperami nel crollo delle vendite dei libri di Nostradamus. Eppure l'eclisse primadonna che ha mobilitato due miliardi di persone e fino all'ultimo ha giocato con le bizzarie meteorologiche uno strascico apocalittico l'ha lasciato. In Spagna sono introvabili gli aderenti della setta «Energia Universale e Umana». Il suo messia, il vietnamita Luong Minh Dang, aveva predetto per ieri un diluvio universale e 500 fedelissimi concentrati a Barcellona avevano annunciato di volersi rifugiare in una nave di cemento armato appositamente costruita. Ma quando i reporter si sono affollati a a Santa Cristina d'Aro la seconda Arca di i Noè era desolatamente vuota. Scherzo o possibile follia di massa? Come si dice in questi casi, la polizia indaga. Por ora le vere vittime del- Code record di 300 chilometri in Germania e in Spagna una setta apocalittica lascia la sua «Arca» e scompare nel nulla Nell'immagine dal satellite, la macchia i nera dell'eclisse sopra la Gran Bretagna. Sotto, mamma e bimbo a Genova, a destra Stonehenge sono incolonnati verso i'osservatorio di Imperia, nella bolognese Piazza Maggiore è stata sfruttata la meridiana di San Petronio per riflettere la luna sul pavimento della chiesa e a Riccione i vitelloni scherzavano sui lettini «in posizione eclisse». A Firenze fila di quattro ore nel tentativo di salire sui campanili del Brunelleschi e di Giotto e conquistarsi una posizione sulla Terrazza del Belvedere, a Roma turisti più emozionati dei romani e delusione sul litorale perché molti si aspettavano la notte di giorno invece di un momentaneo oscuramento, grande agitazione sulla Costiera Amalfitana dove i prezzi degli ultimi occhiali certificati «Ce» è schizzata a 60 mila lire. A Reggio Calabria i più hanno preferito seguire l'evento in tv, a Palermo occhi all'ingiù hanno ammirato lo spettacolo «in negativo» sulla meridiana del 1801 e in Sardegna «trenini speciali» hanno portato la gente sul colle San Michele, il punto più alto di Cagliari. Scene di un giorno spasmodicamente atteso e appena fuori le righe. Quella che resterà indimenticabile è accaduta nel Baden-Wuettemberg: inseguendo l'Ombra, le auto si sono incolonnate, imbottigliate, bloccate senza speranza per 300 chilometri. «Mai visto niente di simile», hanno spalancato le braccia i responsabili delle autostrade.i,Nostradamus non l'aveva previsto e le invocazioni dei druidi sono state inutili. naia di persone, in tutta Italia, si sono trovate a sgomitare nei reparti di oftalmologia. Non mancano - dicono i medici - i casi di autosuggestione, ma c'è stato almeno un episodio di «ipnosi»: Tatiana Barberini, romana venticinquenne, ha confessato ai medici «di non aver saputo resistere». Il record di ricoveri per retinopatia solare è stato registrato a Londra e in Svizzera e anche lì molti pazienti sono nell'angoscia: soltanto dopo 48 ore si potranno decifrare i danni alla vista. Vederla comunque, in qualsiasi condizione, questa è stata la mania collettiva, non si quanto spontanea e quanto indotta dal generale martellamento. Nella fascia del 100%, dove ha fiammeggiato come previsto la corona solare e il cielo si è oscurato in una notte innaturale, e altrove, dove il sole si è soltanto ridotto e per qualche momento la luce si è attenuata, fino a diventare un riflesso lattiginoso. Non è un'esagerazione: l'Europa si è fermata, mentre l'ombra nera le correva sopra. Simbolici gli esempi di Londra e Salisburgo e lo stesso è accaduto in Italia: momentaneamente bloccato il processo Pecorelli a Perugia e svuotato Palazzo Chigi. Le strade e le piazze si sono riempite di «osservatori» e improvvise e im¬ prevedibili solidarietà sono nate tra chi si scambiava occhialini e commenti. Quattrocento persone si sono accalcate all'osservatorio astronomico trentino del Monte Zugna, i passi dolomitici sono stati presi d'assalto tutto intorno a Cortina, a Venezia punti privilegiati sono state le «altane» (le famose terrazze in legno sui tetti). A Milano l'area di raccolta è stato il Castello Sforzesco, i torinesi hanno scelto il parco tecnologico di «Experimenta» per la diretta sul maxischermo e a Cervinia è stata ressa allo storico Caffè della Posta che distribuiva gli introvabili occhialetti. I liguri si l'eclisse - parziale o totale sono gli imprudenti che hanno voluto fissarla senza le precauzioni ossessivamente diffuse da media e associazioni mediche. Hanno sfoderato un surreale, tragicocomico bric à brac, dalle lastre che immortalano un braccio rotto alle bottiglie vuote di birra. Alla fine, centi- Per Ciampi show in Sardegna Ma tra ipolitici nessuna «febbre» D'Alema resta a bordo dell'Ikarus SASSARI Eclisse in barca per Carlo Azeglio Ciampi e la signora Franca. Il presidente della Repubblica ha seguito il fenomeno con la moglie sull'imbarcazione della Marina utilizzata in questi giorni di vacanza alla Maddalena per lunghe gite nelle più belle insenature dell'arcipelago. Come aveva già fatto nei giorni scorsi, il Capo dello Stato si è prima recato per una passeggiata nella pineta di Caprera ed è poi rientrato in Ammiragliato, uscendo poco dopo con la moglie e (Ungendosi verso il molo, dove entrambi sono saliti sul «Men 209» per dirigersi verso la zona di Cala Chiesa. Ma la febbre del «sole nero» non sembra aver contagiato i politici. Nessuno infatti ha deciso di trasformarsi in «pellegrino dell'eclisse». I leader di partito e di governo hanno preferito seguire l'evento di fine millennio dai loro luoghi di vacanza, tra mare e monti. A cominciare dal premier Massimo D'Alema, il cui programma a bordo dell'* Ikarus» prevedeva ieri rotta dalla Costiera Amalfitana alle isole Eolie. L'ex pm di Mani pulite Antonio Di Pietro ha osservato il fenomeno astronomico da Sorrento, mentre Romano Prodi si è goduto lo spettacolo nella quiete del casale di Bebbio, dove l'altro ieri aveva festeggiato il sessantesimo compleanno, il primo da presidente della Commissione Ue. «Eclissi di mare» anche per Franco Marini, in vacanza all'isola del Giglio. Niente eclissi, invece, per Silvio Berlusconi, Walter Veltroni e Gianfranco Fini, tutti in vacanza oltreoceano: Berlusconi alle Bermuda, Fini nell'isola di Cozumel nel Mar dei Caraibi e Veltroni negli Stati Uniti tra le meraviglie di Disneyworld e le cascate del Niagaia. (r. cri.] IL PAPA ACCORCIA L'ANGELUS Da Castel Gandolfo osserva il fenomeno CITTA' DEL VATICANO. Giovanni Paolo II ha osservato l'eclissi totale di fine secolo, prima in volo ad occhio nudo, mentre rientrava in elicottero a Castel Gandolfo, e poi ancora, una volta atterrato, dalla terrazza della sua residenza, servendosi delle lenti speciali. Ieri ha terminato l'udienza generale del mercoledì con un pò d'anticipo rispetto alla tabella di marcia al fine di permettere ai pellegrini di guardare l'oscuramen to del sole. A Castel Gandolfo ieri erano ospiti del Papa un gruppo di scienziati polacchi, tra i quali c'era anche l'astronomo padre Michail Heller. Il gruppo conosce Karol Wojtyla da quando era un giovane prete.A cena gli scienziati hanno discusso a lungo con Giovanni Paolo II dell'eclisse. [r. cri.] Le mongolfiere stanno a terra Delusione al raduno mondiale «AMetz tempo troppo cattivo» METZ Pioggia, nubi trascinate da un vento maligno sulla piana bruciata di Metz (Francia Nord orientale), proprio a pochi minuti dall'ora fatidica del «Sole nero», poi uno squarcio nel cielo che ha aperto un cono di luce e ombra sulle mongolfiere già gonfiate e pronte a partire verso l'eclissi. Ma l'ordine della prefettura le ha «condannate» a terra: «Con il Sole oscurato non si vola». E così l'annunciato e spettacolare «salto nel buio» di nove palloni a gas non c'è stato. Nella piana dell'ex base militare statunitense di Chambley c'erano almeno 300 mila persone, occhialini di protezione e naso in su. Il loro orizzonte si è però ammantato di fuoco, mentre il Sole spariva tra cono d'ombra e nubi. 140 piloti delle mongolfiere rimaste (500 giunte erano giunte a Metz per il raduno mondiale) hanno gonfiato i loro palloni e dato gas ai bruciatori che hanno cosi illuminato dal basso le grandi sagome di tela colorata. «Pazienza, partiremo domani (oggi, ndr)», dice Jean Dechamps, pilota francese, uno dei nove che avrebbero dovuto dar vita alla gara di distanza con i palloni alimentati a gas, come quelli dell'800. Fra loro c'è anche un italiano, Cesaro Aimo, di Milano. Deluso anche Philippe de Pylarte, l'organizzatore del raduno: «Quest'anno avevamo deciso di allungare la manifestazione di tre giorni proprio per lanciare questa "Coppa del nuovo secolo"». Ma l'atmosfera di magia è stata assicurata dalle bizze del tempo. Dice il pilota Nello Charbonnier, di Aosta: «Sembrava che le nubi avessero un appuntamento con l'eclissi. Si sono aperte proprio nel momento dell'oscurità». [e. mar.] r 
Trascorse le 48 ore ecco l'articolo, apparso tra le ultime pagine del giornale:
La Stampa del 13 Agosto:
LA STAMPA' Torino e Provincia Venerdì 13 Agosto 1999 ««ut* 35 Undici persone sono state ricoverate in osservazione per «retinopatia solare» Effetto eclisse sull'Oftalmico«Non hanno usato filtri giusti» Giorgio Ballarlo Al pronto soccorso dell'Oftalmico sono arrivati i «reduci» dell'eclisse. Dapprima alla spicciolata, poi man mano che si allontanava il momento-clou, la comparsa del «sole nero», le corse al nosocomio di via Juvarra si sono fatte più frequenti. E se nel pomeriggio di mercoledì in prevalenza si erano presentate persone con lievi irritazioni e banali congiuntiviti, ieri mattina sono invece arrivati i veri casi di «retinopatia solare», vale a dire lesioni provocate dall'osservazione troppo intensa del disco luminoso. Nel tardo pomeriggio il numero dei ricoverati è salito ali, quasi tutte ragazze di età compresa fra 21 e 28 anni. Una dodicesima persona non ha invece voluto farsi ricoverare ed ha firmato la «liberatoria» per poter tornare a casa. «Una giovane ha ammesso di aver guardato l'eclisse senza alcuna protezione - spiega il primario della divisione di oculistica generale, professor Bruno Bellan - ma tutti gli altri l'hanno fatto con i classici occhialini da saldatore. Forse anche sui giornali c'è stata un po' di confusione e molti li hanno acquistati con filtri insufficienti. Speriamo che non si tratti di lesioni gravi, nella maggior parte dei casi sarà sufficiente una terapia a base di collirio e antinfiammatorio». Non c'è stato all'Oftalmico l'affollamento previsto, anche se decine di persone si sono presentate fra mercoledì e ieri per essere sottoposte a controlli -ir r Il professor Bellan: «In molti casi sarà sufficiente | curarli con collirio e prodotti antinfiammatori» salotti Ieri, comunque, la psicosi dell'eclisse è stata superata e ha fatto ricorso alle cure mediche soltanto chi ne aveva davvero bisogno. Mentre mercoledì sono state trattenute in ospedale appena due persone sulle oltre 120 transitate al pronto soccorso, ieri mattina ci sono stati ben 9 ricoveri su una quarantina di richieste di controllo. I pazienti sono stati prima sottoposti a un analisi del sangue e poi ad una angiografia della retina, una specie di "fotografia" del fondo dell'occhio che viene eseguita dopo aver iniettato una speciale sostanza di contrasto. In questo modo è possibile constatare la gravità della lesione alla retina. «Rimarranno in ospedale fino a domani - aggiunge d professor Bellan - verranno tenuti sotto controllo e sottoposti a un'intensa terapia a base di antinfiammatori e collirio. Poi, una volta dimessi, la cura potrà proseguire a livello ambulatoriale». Alcuni di loro rischiano di avere una perdita parziale della vista, anche se non irreversibile, oppure fastidiose macchie al centro della retina. In ogni caso verranno tenuti in osservazione pure in futuro, com'è accaduto con alcune persone rimaste of¬ fese agli occhi per l'eclisse del 1961. «Vedremo come evolve la patologia - sottolinea il primario di oculistica - data la rarità del fenomeno astronomico per noi è anche l'occasione di studiare le conseguenze di simili lesioni». Anche le altre persone osservate dai medici fra una settimana dovranno tornare per una visita di controllo, ma i sanitari assicurano che non corrono alcun rischio: «In molti casi - dicono - si trattava di normab congiuntiviti come quelle che possono venire al termine di una giornata trascorsa in spiaggia o sugli sci, oppure di lesioni molto bevi che guariscono nel giro di qualche ora». Per far fronte all'emergenzaechsse l'ospedale Oftalmico ha annullato la chiusura estiva di un reparto e ha rinforzato la task-force di medici del pronto soccorso, ma alla fine il temuto affollamento in corsia non c'è stato e i 70 letti preparati per le vittime del «sole nero» sono rimasti vuoti. Verranno riempiti nelle prossime ore con pazienti ricoverati per malattie più «tradizionali»: ogni giorno, infatti, arrivano a farsi medicare all'ospedale di via Juvarra quasi 300 pazienti dall'intera regione. Catturato dalla polizia dopo rultimo assalto in collina: come arma usava un pezzo di plastica tagliente Smascherato l'«incubo» dei taxisti di notte In pochi giorni ha messo a segno tre rapine e ferito due autisti Lodovico Paletto Era l'incubo dei taxisti di notte. Faccia da bravo ragazzo, modi abbastanza gentili, agganciava le sue vittime ai posteggi pubblici. Si faceva portare verso la collina («Devo andare da un amico che abita lì...»), poi entrava in azione. Per arma usava un pezzo di plastica acuminato e tagliente. Dall'inizio della settimana Pietro Panzetta, 30 anni, residente in via C a nel li 71, ha messo a segno tre rapine, ferito due taxisti, e rubato due auto abbandonate qualche ora più tardi. Dall'altra sera è in carcere. Lo hanno arrestato dopo l'ennesimo assalto messo a segno dalle parti di corso Monealieri. Lo hanno fermato pochi minuti dopo aver alleggerito un taxista dell'incasso della nottata (circa 200 mila lire e avergli portato via il telefonino) due pattuglie della polizia allertate da un collega che, finito il turno, stava rientrando a casa. Svoltando in una strada laterale ha sentito un grido soffocato di aiuto, ha intuito il pericolo e ha allertato la centrale. In pochi istanti sono arrivate una volante e un'auto civetta della Squadra Mobile. Lo hanno ammanettato mentre stava scavalcando il cancello di una villa: sperava di nascondersi nel parco e sfuggire alla cattura. In questura, Pietro Panzetta, ha confessato altri due colpi. Il penultimo solo quattro ore prima di finire in manette. Erano le 22; nel parcheggio di piazza Uengasi era salito sul primo taxi libero. «Andiamo in strada Superga...», aveva ordinato all'anziano conducente. Appena l'auto è arrivata in una zona buia lui ha cambiato atteggiamento con il conducente, ha estratto la «Il nostro mestiere è sempre a rischio: con la gente seduta alle spalle non si sa mai cosa ci può accadere» Pochi mesi fa era stato ucciso un taxista di notte, Sestlllo Cottlni sua arma e gli ha intimato di accostare. Il taxista, M.F. 66 anni, ha cercato di reagire, ma è rimasto leggermente ferito: in ospedale lo hanno giudicato guaribile in dieci giorni. Lui, invece, era scappato con 190 mila lire in contanti, un orologio e una catenina d'oro e il taxi, abbandonato poco lontano. Il primo colpo, invece, risale a lunedì, quando con un complice aveva assalito l'autista del taxi fermato in corso Bramante, poco lontano dall'ospedale Molinette. Stessa la tecnica della rapina, stessa l'arma, appena più consistente il bottino. Il suo complice è già stato identificato. «Le rapine di questi giorni dimostrano, caso mai ce ne fosse ancora bisogno, quanto sia difficile fare il mestiere di taxista di notte» commenta Roberto Giberti, uno dei responsabili della cooperativa Prontotaxi 57.37. La tragica fine di Sestilio Cottini, l'autista ammazzato a fine maggio alla periferia di Torino, è un ricordo che ancora brucia tra quanti fanno questo mestiere. «Il problema vero - aggiunge Qiberti - è che la gente sta seduta alle spalle del conducente e da quella posizione, un delinquente, può fare ciò che vuole. Ogni notte noi rischiamo la vita per una manciata di 10 mila lire. Soldi che, sovente, non bastano neppure per coprire le spese». L'indagine amministrativa interna affidata ad una società romana rileva una lunga serie di anomalie Appalti Sitaf, gestione troppo disinvolta Gli esperti accusano: ingiustificabile ricorso alla trattativa privata Gianni Bisio La Sitaf è nuovamente nel ciclone per una serie di anomalie amministrative verificatesi nella costruzione dell'autostrada Torino-Bardonecchia e scoperte di recente in modo ufficiale. Dove non era riuscita ad arrivare un'inchiesta della magistratura, condotta dal maresciallo della Finanza Rocco Stasi, arrestato a maggio dalla procura di Milano per lo scandalo Sisal con l'accusa di corruzione, è giunta un'indagine interna. Imposta nel novembre '96 dall' Anas al collegio dei revisori, presieduto dal '93 da Ugo La Cava, nominato dal ministero del Tesoro, la verifica è stata conclusa solo la primavera scorsa da un'azienda specializzata di Roma, la Sim, Società italiana di monitoraggio. E il dossier è stato ora inviato alla procura della Repubblica dal presidente della Sitaf, Felice Santonastaso. Un atto dovuto che però nasconde una lunga polemica all'in¬ terno del consiglio di amministrazione Sitaf ed una serie di solleciti ad intervenire su fatti che erano noti da tempo. Dagli stralci del documento che compaiono nella relazione al bilancio '98, emerge una conduzione almeno disinvolta degli appalti, «censurabili - è detto - sotto il profilo della necessaria correttezza amministrativa» intanto si viene a sapere che i 74 km della A 32, autostrada realizzata tra l'85 e il '91 dalla Sitaf, sono costati 3278 miliardi, cioè 45 miliardi a km: costo ritenuto «elevato» anche se, secondo la Sim, occorrerebbe «un'analisi puntuale» per una valutazione più precisa, necessaria per il «ricorso generalizzato alla trattaviva privata, procedura che per definizione, non garantisce l'efficienza dell'investimento». Proprio l'uso «eccessivo» delle norme che eccezionalmente consentivano la trattativa privata, anche autorizzata espressamente (nel caso dei lavori finanziati per i Mondiali '90 e le Colombiadi '92), è al centro dell'indagine della Sim. Le cifre generali sono emblematiche del «sistema Sitaf»: su un valore globale a base d'asta di 2629 miliardi per la realizzazione della Torino-Bardonecchia, solo il 12,5 per cento è stato affidato con una licitazione privata, quindi con un invito di più concorrenti ed una scelta del migliore, mentre 2300 miliardi sono stati affidati a trattativa privata. La Sun ha esaminato nei dettagli 303 degli 875 appalti per un valore di 994 miliardi (il 37,8 per cento del totale). Ma in generale emerge che 1388 miliardi, trattati come «somme a disposizione», sono stati gestiti «con procedure di affidamento diretto e il più delle volte senza documentazione progettuale». Dei 1304 miliardi dei lotti principali, solo 330 sono andati a licitazione, mentre 974 sono stati assegnati senza gara. In sostanza la Sitaf avrebbe applicato il proprio «regolamento interno», impiegabile per le imprese private, e non le «norme vigenti per opere dello Stato», che si dovrebbero comunque seguire per i «pubblici appalti». Nell'indagine si rileva come, su 290 appalti senza gara, ben 36 superano i 4 miliardi, somma che • a parere degli esperti - «deve avere un'autorizzazione di ordine superiore». Che nessuno ha dato. Non basta: nel 57 per cento dei casi esaminati manca la registrazione del contratto principale, nel 41 per cento il collaudo (o il certificato di regolare esecuzione) è effettuato oltre i limiti di legge, nel 40 per cento è carente la documentazione sullo stato di avanzamento lavori (Sai) e nel 34 per cento manca il certificato di pagamento finale. Certo appare singolare che l'Anas, con rappresentanti nel consiglio d'amministrazione e nel collegio dei revisori Sitaf fin dall'84, solo nel '96 abbia chiesto conto della conduzione di lavori per 2629 miliardi. Misteri del Frejus. APERTO TUTTO AGOSTO ESTATE CON dl«.-.3po.«.«l^-^»,• Kni • trasporto comprasi. versione 2 posti L. 1.320.000 PAGAMENTI DILAZIONATI A TASSO. ZERO tag zero % - taeg cero % Frossasco (aperto la Domenica pomeriggio) Rosta Caselle Moncalieri RITIRO E VALUTAZIONE USATO tel. 0121/352.866 SI comunica alla Spett.le clientela che I seguenti esercizi di Via Capelli rimarranno aperti tutto II mese di agosto: RIONDATO CALZATURE SALDI SU TUTTA LA MERCE Via Capelli, 44/b Torino Tel. 011.77.61.748 IMPIANTI ELETTRICI BOMBONIERE CASALINGHI ILLUMINAZIONE Sconto 10% per tutto il mese di agosto Via Capelli, 24/A Torino Tel. 011.7712550 EttlAPEbbQ UN GRANDE ARTIGIANO Letti in ferro e ottone Parcheggio interno s Via Cigna. 8 - tel. 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Turisti in fuga anche dalle vallate, dove le precipitazioni, piuttosto intense, sono iniziate ieri mattina. E le previsioni? Anche se domani l'aria dovrebbe restare fredda e il cielo nuvoloso, la schiarita dovrebbe arrivare entro domenica. Ristorante Pizzerìa Ih VETRATA „ Aperture serali 5 tutto il mese di Agosto Tel. 011.70.70.300 V.le Radici), 29 Grugliasco Io COLORI FERRAMENTA ELETTRICITÀ IDRAULICA "PRINCIPE ODDONE" aperto tutto agosto VIA MIOUETTI 4 (ZONA P.ZZA STATUTO) TORINO TEL. 011.487021 R A L RICAMBI AUTO APERTO AGOSTO C.80 Regina Margherita 266 - TO Tel. 011.4375064 - 011.4375088 Fax 011.4734700  VIDEQSHOP  10126 Torino - Via Belfiore 20 a 100 mt. stazione Porta Nuova Tel.011.65.79.44 A»IRTO TUTTI I CIOtMI, SABATO COMPRHO, DAUIk.0t.MAUIht1.00 5 LABORATORIO ODONTOTECNICO esegue Riparazioni di Protesi In 3 ore. Provvisori In giornata ancha a domicilio tel. 0339.8612747 I CD-ROM BillA STAMPA. HS tuttoH compact wm 3LA STAMPA | i supplementi. de La Stampa: Informazione . " oltre il ouotidiano. LliNEDl:Tuttosoldi Mercoledì: Tuttoscienze venerdì: TbrinoSette (solo Torino) Sabato: Specchio e TuttoLibriTempoLibero Domenica: Tuttoaffari (solo Torino) LA STAMPA 
Ed ora serve tutta questo panico a priori. Che dite stanno manipolando ancora? Perché su una stupida eclissi di sole!

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