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Valori dimenticati per lungo tempo. Sotterrati dalla voglia di andare verso l’ignoto, accecati dalla ricerca tecnologica. Ambizione mossa dall’affannarsi per cercare di portare a casa “il pezzo di carta”, per potersi accomodare finalmente ad una scrivania.
Gli ultimi decenni sono andati in questa direzione. Eppure ora pare che il mondo voglia tornare indietro e riportare alla luce i vecchi valori andati smarriti nei meandri della globalizzazione. Già sento mormorare tanti a questa affermazione che sembra detta dalla nonna o dallo zio: “Eh, ai miei tempi era meglio!”.
Torna alta e in voga più che mai la voglia di investire nella qualità della vita… sarà la crisi… sarà che quando ti manca l’opportunità di sollazzarti nell’abbondanza ti ritrovi a farti due conti (anche nelle tasche) e pensare che ciò di cui hai bisogno in realtà è molto meno di ciò che pensavi.
Ed ecco che tutti ci ritroviamo a fare un passo indietro.
Il lavoro manuale riacquista la dignità perduta. L’artigianato torna alla ribalta, con opportunità professionali, di formazione, espositive (L’Artigiano in Fiera – Fiera Rho, Milano 1-9 dicembre 2012).
L’eco compare ovunque e contamina le nostre vite sempre di più, diventando un vero e proprio stile di vita. Si va dall’orto casalingo, allo scegliere prodotti bio al supermarket. E giù di trasporti elettrici, fino ad arrivare a interi villaggi ecosostenibili.
In un panorama generalmente verde, la moda pare che stia muovendo grandi passi apparenti proprio in questa direzione.
Deludente rendersi conto che si tratta solo di una facciata, una semplice manovra di marketing, volto a mettere in ombra ciò che accade dall’altra parte del mondo.
Molti brand presentano all’interno delle loro collezioni o attraverso capsule, prodotti eco.
Parlarne oggi fa davvero molto chic. Le iniziative cominciano ad essere evidenziate e supportate, anche se questo tema nel segmento fashion è stato introdotto circa un decennio fa con la cultura del riciclo. Nulla di originale oggi continuare a parlarne, perseguendo questa strada. Soprattutto mentre i rifiuti continuano ad essere gettati nei fiumi. La vera differenza la farebbe trovare soluzioni per inquinare meno.
Tutto questo mentre sul red carpet le celebrities sfilano indossando abiti realizzati attraverso il riciclo di plastica ed altri materiali. Perlomeno in questo caso l'origine è certificata.
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