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Ecolamp e il Museo A come Ambiente presentano “La scatola magica”

Creato il 27 marzo 2012 da Apietrarota
Ecolamp e il Museo A come Ambiente presentano “La scatola magica” t Al Museo A come Ambiente di Torino "La scatola magica" illustra il sistema per riciclare le lampade fluorescenti esauste

di Domenico Esposito


TORINO martedì 27 marzo 2012 – Il "Museo A come Ambiente" di corso Umbria, nr. 90, si è dedicato al lanciodei messaggi corretti volti ad incrementare tra i cittadini la conoscenza del modo giusto per riciclare le lampade fluorescenti a basso consumo, una volta esauste. Ed ha realizzato uno spazio interattivo e multimediale, chiamato "La scatola magica" non soltanto per incuriosire il visitatore. Infatti, la struttura è mirata secondo le migliori esperienze didattiche a consentire un escursus culturale anzitutto agli educatori ed agli insegnanti, destinatari gli studenti e – lo si dà per scontato – le famiglie.

Il primo impatto tiene conto di una frequente indecisione nella scelta del sistema di smaltimento. Cui è collegata la domanda "dove butto la lampada fluorescente utilizzata per illuminare la cucina, la camera da letto, o il bagno, una volta giunta a fine vita". Ne sono consapevoli quanti, pensosi della salvaguardia dell'ambiente, sono al corrente del fatto che le lampade a basso consumo (con la sigla anglosassone "CFL", iniziali di Compact Fluorescent Lamp) sono costruite sia con il vetro e sia con la plastica. L'arcano è svelato, con effetti tra il serio ed il faceto, durante il percorso nel mondo della luce e dell'energia, complice la tecnologia, all'interno de "La scatola magica". Il "Museo A come Ambiente", proprio con l'intento di divulgare "La scatola magica" ed accrescerne l'interesse a prendere contatto da parte della cittadinanza, sarà la "location" di un evento-lancio, fissato per mercoledì prossimo 28 marzo, a partire dalle ore 11,30. Hanno assicurato la presenza ed il competente intervento il direttore generale di Ecolamp, il Consorzio senza scopo di lucro per la raccolta e il trattamento di sorgenti luminose a basso consumo esauste, Fabrizio D'Amico e l'assessore comunale all'Ambiente, Enzo Lavolta. In via preliminare, l'assessore Lavolta ha avvertito la sensibilità di spiegare che "il corretto riciclo e recupero dei rifiuti vale molto. con un unico gesto non solamente si preserva l'ambiente evitando, come in questo caso, la dispersione di mercurio, ma è anche possibile risparmiare energia e inquinare meno. Attraverso un'iniziativa come "La scatola magica" possiamo informare, sensibilizzare ed educare in maniera coinvolgente e divertente bambini ed adulti predisponendo le condizioni per quel circolo virtuoso che, con un piccolo sforzo, può dare grandi risultati". Anticipazione di spessore e di impatto molto efficace sui cittadini, che merita di essere amplificata, nella prospettiva del conferimento tra i rifiuti in appositi contenitori o addirittura con il sistema 1 contro 1 che consiste nel consegnare al rivenditore la lampada esausta al momento dell'acquisto di una uguale. Sarà poi il rivenditore a conferirla al Consorzio citato. Le lampade fluorescenti, una volta giunte a fine vita, vanno infatti raccolte separatamente dai normali rifiuti, innanzitutto perché è possibile riciclarne quasi tutti i componenti e in secondo luogo perché contengono sostanze (come appunto il mercurio) che se disperse in ambiente possono risultare dannose. Per chi? Diamine. Il pericolo incombe sulla cittadinanza che una volta sensibilizzata sarà cosciente e non potrà sottrarsi all'obbligo morale di eseguirne lo smaltimento nel modo suggerito. "La scatola magica" è frutto di un progetto ideato e prodotto dal "Museo A come Ambiente" e da "Ecofficina", la cui promotion – invece – reca la firma del Consorzio Ecolamp, da sempre impegnato in attività di carattere ludico-educative volte ad accrescere la consapevolezza di quanto un semplice gesto possa essere importante per la salvaguardia dell'ambiente.

Da segnalare anche l' "happylamp", promosso su un diverso circuito, sempre da Ecolamp, attraverso i Parchi di divertimento disseminati in Italia e i numerosi Musei. Il consorzio Ecolamp, costituito nel 2004 dalle principali aziende nazionali ed internazionali del settore illuminotecnico, gestisce in tutto il Paese un servizio di ritiro, trasporto e trattamento delle apparecchiature di illuminazione a fine vita. L' impegno nel sensibilizzare i cittadini a comportamenti virtuosi, di rispetto per l' ambiente e di attenzione verso la raccolta differenziata di questi rifiuti, ha sortito ottimi risultati. Non solo: Ecolamp è attivo anche tra i professionisti dell' illuminotecnica, per i quali ha ideato Extralamp. Si tratta del servizio, lanciato il 1. febbraio 2009 che permette agli installatori di impianti di illuminazione di richiedere il ritiro gratuito delle sorgenti luminose esauste presso i loro magazzini in tutta Italia, per un quantitativo minimo di 100 chilogrammi.

Nel successivo settembre dell'anno citato, partì da Parma il tour della mostra polisensoriale "Lamp&RiLamp" organizzata allo scopo di far conoscere agli italiani il corretto comportamento da adottare nel momento in cui abbiano in casa una lampadina fluorescente a basso consumo esaurita. Il tour fece 11 tappe nelle maggiori piazze italiane: dopo Parma Milano, Torino, Padova, Venezia, Rimini (Fiera Ecomondo), Ancona, Firenze, Roma, Napoli e Bari. La mostra "Lamp&RiLamp" ebbe come tema centrale il percorso della lampadina fluorescente, che alla fine del ciclo di vita viene spesso gettata nel vetro o nel sacco indifferenziato.

Errore. Le sorgenti luminose a basso consumo contengono in realtà sostanze pericolose, come il già richiamato mercurio, dannose sia per l'uomo che per l'ambiente. Per questo è necessario avere cura delle lampade esaurite, consegnarle integre presso l'isola ecologica più vicina e riporle con cautela negli appositi contenitori verdi Ecolamp. Il Consorzio al momento offre i propri servizi ad oltre 2.000 centri di raccolta comunali in tutta Italia e ha provveduto a fornire oltre 6.000 contenitori in comodato d'uso gratuito da posizionare nelle isole ecologiche per un investimento totale di 1,5 milioni di euro.

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