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Ed è bello così

Da Frufru @frufru_90

Ed è bello così. Guardarci negli occhi e scoprire di essere cambiati, tutti quanti. “Lavorare” alla festa è bello anche per questo, perché per una decina di giorni possiamo tornare ad essere tutti insieme, come quando eravamo piccini e non avevamo pensieri troppo ingarbugliati in testa, non avevamo lavori né esami, né amori complicati. È bello scoprire che non capisco più che cosa avesse di così speciale chi riempiva i miei diari e il mio cuoricino di poco più che bambina. È bello anche scoprire che in fondo è ancora un bravo ragazzo, un buon amico, uno con dei principi, che spesso non coincidono con i miei, ma pazienza. È bello accorgersi all'improvviso di quanto si sia fatto carino chi non era nemmeno nella mia personale top ten, quando facevo la top ten, circa dieci anni fa. È bello scoprire nuove persone. L'Ele, che non era con noi da piccola, perché è arrivata dopo, quando si è fidanzata con Federico, è proprio una bella persona, con cui potrei parlare delle ore. Hanno 28 anni, convivono da poco. Mi piacciono insieme, sono carini, lui poi è un bell'esempio di ragazzo che si è rimboccato le maniche e, da solo, ha costruito tutto quello che è e tutto quello che ha. La sua famiglia era un disastro, era un disastro anche lui, uno che beveva sempre, che cazzeggiava e basta. Poi è arrivata l'Ele nella sua vita e per lei, per loro, per un futuro che sarà importante, lui è cambiato. È bello ridere con la Vale, come sempre. È bello ritrovarsi la sera seduti sulle panchine a parlare di tutto e tutti, a ridere delle cavolate più assurde che si dicono solo quando è tutto buio e non ci si vergogna. È bello guardare Richi al bar, di fronte a me, chiedendomi se e quando si riprenderà dalla fine tormentata di un amore che, fondamentalmente, era solo il suo. Per amore si è annullato e non è giusto, ovvio, però mi fa tenerezza. Ha buttato all'aria tutto quello che era per una ragazza che in cambio gli ha dato solo tradimenti e ordini. Mi dispiace davvero, soprattutto perché immagino quanto sia stato difficile per lui tirare fuori i suoi sentimenti. Lo immagino perché anch'io sono riservata, chiusa, riflessiva, perché anch'io, come lui, non so buttarmi, perché rifletto sempre prima di fare una cosa, perché la voglio fare quando sono sicura. Lui era sicuro e adesso, dopo due anni che si sono lasciati, sta ancora male come un cane, anche perché lei gli gira sempre intorno. Durante questa festa non ha parlato mai con nessuno, nessuno scherzo, nessun gavettone. Appena chiudevamo scappava a casa a dormire. Non si è mai fermato a parlare insieme a noi. È arrabbiato, deluso, ha duemila cose da dire, ma non le dice, le tiene dentro. Se gli chiedi che cos'ha magari ti risponde male, preferisce stare da solo in questo periodo. Mi dispiace davvero tanto vederlo così. Mi dispiace non averlo sentito cantare col karaoke il pomeriggio e mi dispiace non averlo visto parlare mai con nessuno. Vorrei aiutarlo, ma non so come fare e non penso nemmeno di essere la persona giusta. Lui si sente un po' Calimero, il pulcino tutto nero, si sente un po' perseguitato dalla sfortuna che avvolge ogni aspetto della sua vita. È chiuso completamente in se stesso. Deve sfogarsi. Deve dire alla sua ex ragazza, ex amica mia, tutto quello che ha da dirle, perché ha ragione da vendere, anche se ha sbagliato a dargliele tutte vinte. Richi ha sbagliato in buona fede, ha sbagliato per amore, perché a lui bastava il sorriso di lei per essere felice. Mi dispiace, l'ho già detto duemila volte, ma è la verità. In compenso in questi giorni di festa calda, per fortuna senza pioggia, ho trovato uno spasimante. Se ne stava tutto il pomeriggio e la sera piantato davanti alla pesca, dove ero io. Moro, occhi scuri, sorriso contagioso. Appena uscivo mi prendeva per mano e mi seguiva ovunque. Peccato che ha solo cinque anni! È bellissimo comunque, ho passato con lui pomeriggi interi ad ascoltare i suoi giochi, a rincorrerlo, a spingerlo sull'altalena. Io adoro i bambini. Ecco, non so quello che farò nella mia vita, ma di certo voglio essere una mamma. Mi piacciono troppo i bimbi! Mercoledì scorso, ad esempio, ero circondata da una ventina di bambini. Dovevamo fare l'infiorata, eravamo vestiti con le peggio cose trovate a casa, pronti per sporcarci tutti con le segatura colorata con la tempera. Io e gli altri “grandi” facevamo le parti più complicate, i bimbi pasticciavano i disegni più semplici e si divertivano da morire. Mi divertivo da morire anch'io.
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