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Edda Ciano: “La mia anima russa”

Creato il 29 agosto 2010 da Casarrubea
Edda Ciano: “La mia anima russa”

Angelika Balabanoff (1878-1965)

Nel febbraio 1945, quando il destino della Rsi volge alla fine, Edda Ciano è in trattative con i Servizi segreti americani,  rappresentati a Berna da Allen Dulles, per la vendita dei diari di suo marito, il conte Galeazzo Ciano (fucilato un anno prima a Verona).

L’11 febbraio ’45, una domenica, l’agente dell’Oss Tracey Barnes e l’editore Paul Gali (Chicago, Daily News), si recano in visita da Edda Ciano a Martigny (Svizzera), dove la figlia di Mussolini è ricoverata in una clinica psichiatrica. In realtà il nosocomio si trova a Monthey, a pochi chilometri di distanza. Edda ha avuto, un permesso speciale per una libera uscita di qualche ora.

Edda Ciano: “La mia anima russa”

Edda e Galeazzo Ciano

Il dato più importante che emerge dalle osservazioni di Barnes è il riferimento chiaro da parte di Edda alle sue origini russe. Si era sempre vociferato, infatti durante il regime fascista, che Edda non fosse figlia di Rachele, bensì di Angelica Balabanoff, una rivoluzionaria russa che aveva avuto una lunga e intesa relazione con il giovane Mussolini, all’epoca socialista, a partire dal 1909. La Balananoff fu allieva di Antonio Labriola e, tra il 1919 e il 1920, segretaria della Terza Internazionale di Vladimir Lenin.

Edda Ciano: “La mia anima russa”

Rapporto Barnes, 12 febbraio '45 1

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Rapporto Barnes, 12 febbraio '45 2

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Rapporto Barnes, 12 febbraio '45 3


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