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Famoso per i goal su calcio d angolo. A lui quel sinistro, magico e regale, bastava e avanzava per andare orgoglioso di sé stesso e per venire osannato dai propri tifosi. Era l’esatto opposto di un atleta professionalmente metodico. Iniziò l’attività di calciatore professionista come ala sinistra nella formazione dell’America Mineiro nel 1973 a sedici anni debuttando in massima serie nazionale il 6 febbraio 1974. Solo nel 1975 iniziò a giocare più stabimente. Segnò il primo gol il 13 settembre 1975 contro il Remo, incontro finito 1-1 . Il 23 ottobre finalmente la sua prima doppietta, nella partita vinta per 3-2 contro il Paysandu. Nel 1976 fu ancora titolare totalizzando undici presenze e tre marcature. Passò al Grêmio di Porto Alegre, dove giocò per due annate, caratterizzate da un buon livello di prestazioni. Nel 1978 otto reti fu il suo bottino. Nel 1980 venne ingaggiato dall’Atletico Mineiro, dove restò nel corso dei 5 anni più brillanti della propria carriera vincendo 6 titoli del Campionato Mineiro, e individualmente, un pallone d’argento. La sua prima stagione lo vide andare a segno per 10 volte e vincere il titolo statale. giocando con Toninho Cerezo, Reinaldo e Paulo Isidoro. La seconda annata vide Éder vincere nuovamente il titolo statale, mentre a livello nazionale raccolse sette presenze in campionato. Il 1982 fu l’anno del terzo trofeo Mineiro consecutivo, ma fu anche l anno che il mondo lo conobbe nel mondiale spagnolo del 1982. Quando il 5 luglio 1982 nel pomeriggio caldissimo dello stadio Sarrià di Barcellona, Eder Aleixo andò verso la lunetta del calcio d’angolo, sotto la curva brasiliania, per calciare l’ultimo disperato calcio dalla bandierina a pochi secondi dallo scadere del tempo, l’avversaria di turno di quel giorno l’Italia intera smise di respirare. In Brasile lo chiamavano O Canhão, il Cannone, oppure la Bomba di Vespasiano. Il mondo l’aveva cominciato a conoscere qualche giorno prima contro la Scozia il 18 giugno, con quel sinistro aveva deliziato il mondo con un tiro maligno a scavalcare l’estremo difensore scozzese, ma soprattutto il 14 giugno, al debutto a Siviglia, si era presentato con controllo, palleggio al volo e bordata a mezz’altezza da fuori area, su il quale tiro Rinat Dasaev, portiere di grandissimo valore dell’Unione Sovietica rimase immobile a guardare il missile terra aria entra e gonfiare la sua rete. Quando dunque a pochi attimi dalla fine di Italia-Brasile, cioè a pochi attimi da una tragedia sportiva per l intero Brasile, Eder, allora venticinquenne, era li in un angolo col suo paese con la forza della disperazione e della rabbia fece volare per aria i cartelloni pubblicitari per dare aria e metri al suo sinistro magico. Quell’angolo calciato non portò da nessuna parte, e fu l’uscita di scena di Eder (e del Brasile di Zico, Falcao, Junior e Socrates, bellissimo e incompiuto) dalla storia dei Mondiali. Infatti sarà il suo unico mondiale perche quattro anni prima era stata una colpo di fucile su un suo braccio all’uscita di una discoteca, forse per un suo complimento ad una ragazza, a fargli saltare il Mondiale argentino, quattro anni dopo, nel 1986, gli sarebbe costato carissimo un pugno di sinistro che aveva colpito un avversario. Tele Santana commissario tecnico del Brasile, suo méntore dagli inizi della carriera nel Gremio, non potè più proteggerlo, tanto meno convocarlo per il Messico.
Nel 1983 Éder centrò il quarto titolo in quattro stagioni. Nel 1985 tornò a giocare con maggior continuità anche in massima divisione nazionale, disputando 16 partite sulle 28 totali dell’Atlético in quel campionato. Lasciò il club dopo il torneo, trasferendosi all’Internacional di Limeira, con cui giocò nel campionato Paulista, poi al Palmeiras, successivamente al Santos, e con lo Sport, partecipò al Campionato Pernambucano del 1987. Due brevi esperienze con Botafogo e Atlético-PR fecero da preludio al suo trasferimento all’estero: tra il 1988 e il 1989 militò difatti in Paraguay e Turchia. Tornò ancora all’Atlético Mineiro, e nella prima metà del 1991 giocò per l’Atlético Paranaense, mentre in seguito prese parte alla Série B 1992 con l’União São João. Al Cruzeiro ebbe un fugace passaggio, e non arrivò comunque a disputare incontri di Série A. Nel biennio 1994-1995 ebbe le ultime esperienze nel campionato di massima serie, prima con l’Atlético Mineiro e successivamente con l’União São João. Nel 1996 andò a giocare al Conquista Futebol Clube. Éder vestì poi la casacca del Gama di Brasília, e nel 1997 entrò a far parte dei ranghi del Montes Claros Futebol Clube, neopromossa in massima serie del Campionato Mineiro; con tale società si ritirò dall’attività agonistica. 1973-1977 América-MG 28 (6) 1977-1979 Grêmio 47 (14) 1980-1985 Atlético Mineiro 79 (27) 1985 Inter de Limeira 0 (0) 1986 Palmeiras 8 (1) 1987 Santos 0 (0) 1987 Sport 0 (0) 1988 Botafogo 6 (1) 1988 Atlético-PR 0 (0) 1988 Cerro Porteño 0 (0) 1989 Fenerbahçe 0 (0) 1989-1990 Atlético Mineiro 19 (2) 1991 Atlético-PR 9 (3) 1991-1992 União São João 1+ (1) 1993 Cruzeiro 0 (0) 1995 União São João 10 (0) 1996 Conquista 1996 Gama 1997 Montes Claros
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